Elie Wiesel

«Dietro di me sentii il solito uomo domandare:
- Dov'è dunque Dio?
E io sentivo in me una voce che gli rispondeva:
- Dov'è? Eccolo: è appeso lì, a quella forca...»

Elie Wiesel nel 2012
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la pace 1986

Elie Wiesel, all'anagrafe Eliezer (in yiddish: אלי וויזל Eli Vizel [eˈli ˈvizəl]; Sighetu Marmației, 30 settembre 1928New York, 2 luglio 2016), è stato uno scrittore, giornalista, saggista, filosofo, attivista per i diritti umani [2] rumeno naturalizzato statunitense, di origine ebraica e poliglotta, originario della parte rumena del Maramureș e superstite dell'Olocausto.

È stato autore di 57 libri, tra i quali La notte, resoconto autobiografico in cui racconta la sua personale esperienza di prigioniero e superstite nei campi di concentramento di Auschwitz, Buna e Buchenwald.[3] Wiesel è stato anche membro del consiglio consultivo del giornale Algemeiner Journal.

Quando Wiesel fu insignito del premio Nobel per la pace nel 1986, il Comitato Norvegese dei Premi Nobel lo chiamò il “messaggero per l'umanità”, affermando che attraverso la sua lotta per venire a patti con "la sua personale esperienza della totale umiliazione e del disprezzo per l'umanità a cui aveva assistito nei campi di concentramento di Hitler", così come il suo “lavoro pratico per la causa della pace", Wiesel aveva consegnato un potente messaggio di “pace, di espiazione e di dignità umana” alla stessa umanità.[4]

  1. ^ Elie Wiesel, La notte, La Giuntina, Firenze 1980, p.67
  2. ^ (YI) אלי וויזל, דער ייִדישער שרײַבער – Elie Wiesel, lo scrittore yiddish, su yiddish.forward.com.
  3. ^ Winfrey selects Wiesel's 'Night' for book club, Associated Press, 16 gennaio 2006. URL consultato il 17 maggio 2011.
  4. ^ The Nobel Peace Prize for 1986: Elie Wiesel, su nobelprize.org, 14 ottobre 1986. URL consultato il 17 maggio 2011.

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