Enrico VIII d'Inghilterra

Enrico VIII d’Inghilterra
Hans Eworth, attribuito, da un originale di Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Enrico VIII, olio su tela, 1537-1557, Walker Art Gallery
Re d’Inghilterra e d'Irlanda
Stemma
Stemma
In carica21 aprile 1509 –
28 gennaio 1547
(37 anni e 282 giorni)
Incoronazione24 giugno 1509
PredecessoreEnrico VII
SuccessoreEdoardo VI
TrattamentoSua maestà
NascitaGreenwich, 28 giugno 1491
MorteLondra, 28 gennaio 1547 (55 anni)
SepolturaCappella di San Giorgio, 4 febbraio 1547
DinastiaTudor
PadreEnrico VII
MadreElisabetta di York
ConiugiCaterina d'Aragona
(1509-1533, ann.)
Anna Bolena
(1533-1536, ann.)
Jane Seymour
(1536-1537, def.)
Anna di Clèves
(1540, ann.)
Catherine Howard
(1540-1541, ann.)
Caterina Parr
(1543-1547)
FigliEnrico
Maria I
Henry FitzRoy
Elisabetta I
Edoardo VI
ReligioneCattolicesimo
(1491-1534)
Anglicanesimo
(1534-1547)
Firma

Enrico VIII Tudor (Greenwich, 28 giugno 1491Londra, 28 gennaio 1547) è stato re d'Inghilterra e signore d'Irlanda (in seguito re d'Irlanda) dal 21 aprile 1509 fino alla sua morte.

Enrico VIII d'Inghilterra fu il secondo monarca della dinastia Tudor come successore di suo padre, re Enrico VII d'Inghilterra. Nei primi tempi fu un fiero oppositore delle teorie di Lutero e per questo motivo ottenne nel 1521 da papa Leone X il titolo di Defensor Fidei, ossia "Difensore della fede". Il titolo che ancora oggi compare sulle monete inglesi con l'acronimo latino DEF. FID. non è tuttavia quello originale, ma fu ricreato dalla Chiesa anglicana. In seguito ad un insanabile contrasto sorto sotto papa Clemente VII, infatti, il titolo fu ufficialmente ritirato da papa Paolo III, ma risulta comunque in uso per gli anglicani.

Fu il fondatore della Chiesa anglicana, nata in seguito allo scisma religioso, quindi alla separazione dalla Chiesa cattolica di Roma.[1]

Sposato sei volte e detentore di un potere assoluto incontrastato, segnò fortemente le vicende inglesi. Decretò lo scioglimento dei monasteri e l'unione dell'Inghilterra col Galles.

  1. ^ L'Enciclopedia, la Biblioteca di Repubblica, volume 7, p. 271

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