Enrico VI di Svevia

Enrico VI di Hohenstaufen
Miniatura di Enrico VI dal folio 6 del Codex Manesse, 1305 - 1315
Imperatore dei Romani
Stemma
Stemma
In carica15 aprile 1191 –
28 settembre 1197
Incoronazione15 aprile 1191
PredecessoreFederico I
SuccessoreOttone IV
Re di Sicilia
come Enrico I
In carica25 dicembre 1194 –
28 settembre 1197
Incoronazione25 dicembre 1194
PredecessoreGuglielmo III
SuccessoreCostanza I
Re dei Romani
In carica10 giugno 1190 –
15 aprile 1191
Incoronazione15 agosto 1169
PredecessoreFederico I
SuccessoreFilippo e Ottone IV
(trono conteso)
Re d'Italia
In carica1186 –
1191
Incoronazione21 gennaio 1186
PredecessoreFederico Barbarossa
SuccessoreOttone IV di Brunswick
Conte di Matera
(con la consorte di Costanza d'Altavilla)
In carica25 dicembre 1194 –
28 settembre 1197
PredecessoreGuglielmo III di Sicilia
SuccessoreCostanza d'Altavilla
NascitaNimega, 1º novembre 1165
MorteMessina, 28 settembre 1197 (31 anni)
Luogo di sepolturaCattedrale di Palermo
DinastiaHohenstaufen
PadreFederico Barbarossa
MadreBeatrice di Borgogna
ConsorteCostanza d'Altavilla
FigliFederico II
ReligioneCristianesimo Cattolico

Enrico VI di Hohenstaufen, detto il Severo o il Crudele[1] (Nimega, 1º novembre 1165Messina, 28 settembre 1197), è stato re dei Romani (1190-1197), imperatore del Sacro Romano Impero (1191-1197) e re di Sicilia (1194-1197) col nome di Enrico I.

Era il secondo figlio dell'imperatore Federico Barbarossa e della sua consorte Beatrice di Borgogna. Ben istruito in lingua latina, oltre che in diritto romano e canonico, Enrico era anche un mecenate di poeti e un provetto poeta lui stesso. Nel 1186 si sposò con la regina Costanza d'Altavilla (da cui ebbe il suo famoso figlio Federico II di Svevia), figlia postuma del re Ruggero II di Sicilia. Enrico, bloccato nel conflitto degli Hohenstaufen con il Casato di Welfen fino al 1194, dovette far valere le pretese ereditarie della moglie nei confronti del nipote conte Tancredi di Lecce. Il tentativo di Enrico di conquistare il regno di Sicilia fallì durante l'assedio di Napoli nel 1191 a causa di un'epidemia, con l'imperatrice Costanza catturata. Sulla base di un enorme riscatto per la liberazione e la sottomissione del re Riccardo I d'Inghilterra, conquistò la Sicilia nel 1194; tuttavia, la prevista unificazione con il Sacro Romano Impero alla fine fallì a causa dell'opposizione del Papato.

Enrico minacciò di invadere l'Impero bizantino dopo il 1194 e riuscì a ottenere un riscatto, l'Alamanikon, dall'imperatore Alessio III Angelo in cambio dell'annullamento dell'invasione. Egli rese il regno di Cipro e il regno armeno di Cilicia soggetti formali dell'Impero e costrinse Tunisi e Tripolitania a rendergli omaggio. Nel 1195 e nel 1196 tentò di trasformare il Sacro Romano Impero da monarchia elettiva a monarchia ereditaria, il cosiddetto Erbreichsplan, ma incontrò una forte resistenza da parte dei principi elettori e abbandonò il piano. Enrico si impegnò a partecipare a una crociata nel 1195 e iniziò i preparativi. Nel frattempo, nel 1197, Enrico soppresse una rivolta in Sicilia. I crociati salparono per la Terra Santa nello stesso anno, ma Enrico morì di malaria a Messina il 28 settembre 1197 prima che potesse unirsi a loro. La sua morte fece precipitare l'Impero nel caos della disputa sul trono tedesco per i successivi diciassette anni.

  1. ^ Jeff Matthews, Swabian Naples, su faculty.ed.umuc.edu. URL consultato il 31 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 1º maggio 2009).

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