Eruzione dell'Etna del 1669

Eruzione dell'Etna del 1669
La colata lavica illustrata nel dipinto del pittore Giacinto Platania, testimone oculare dell'evento.
VulcanoEtna
StatoRegno di Sicilia
Comuni interessatiNicolosi, Belpasso, San Pietro Clarenza, Camporotondo, Misterbianco, Mascalucia, Gravina di Catania, Catania
Centro/i eruttivo/i7 nuove bocche eruttive, Monti Rossi
Quota/e825[1] m s.l.m.
Durata122 giorni
Prima fase eruttiva8 marzo 1669
Ultima fase eruttiva11 luglio 1669 (il fenomeno cessò definitivamente il 15 luglio)
Metri cubi0,9×109  (lava)

[2]

Lunghezza16000 [1] m
Caratteristiche fisicheviolenti terremoti, attività piroclastiche, varie colate di lava
VEI4 (sub-pliniana)
NoteNascono i crateri gemelli Monti Rossi; vengono distrutti numerosi centri abitati; viene circondata la città di Catania da ovest; a sud si forma nuovo litorale roccioso pià avanzato di circa 2 km

L'eruzione dell'Etna del 1669, che è considerata la più devastante in epoca storica, ebbe inizio in primavera e si concluse a metà luglio dello stesso anno. Devastò e seppellì decine di centri abitati, giungendo fino al mare in corrispondenza dei quartieri occidentali di Catania[2].

  1. ^ a b Renato Cristofolini, L'Etna nell'ambito del vulcanismo terrestre (PDF), su gioenia.unict.it. URL consultato il 30 dicembre 2018.
  2. ^ a b Salvatore Cocuzza Silvestri:ambientediritto/Etna

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