Esercito nazionale dell'Afghanistan

Esercito nazionale dell'Afghanistan
Afghan National Army
د افغانستان ملي اردو
Emblema dell'Esercito nazionale dell'Afghanistan
Descrizione generale
Attiva1º dicembre 2002 - 16 Agosto 2021[1]
NazioneBandiera dell'Afghanistan Afghanistan
ServizioForze armate afghane
TipoEsercito
RuoloGuerra terrestre
Dimensione180.000[2]
Quartier generaleCentro di Comando Militare Nazionale, Kabul, provincia di Kabul, Afghanistan[3]
MottoDio, Patria, Dovere[4]
Parte di
Ministero della difesa
Comandanti
Capo di stato maggioreTenente generale Yasin Zia
Vicecapo di stato maggioreTenente generale Murad Ali Murad
Fonti citate nel testo
Voci su unità militari presenti su Wikipedia

L'esercito nazionale dell'Afghanistan (Afghan National Army in inglese, ANA, اردوی ملی افغانستان in fārsì, افغان ملي اردو in pashtu) è stato l'arma terrestre delle forze armate afghane fino alla loro sconfitta per mano dei talebani nell'agosto 2021. Era sotto il Ministero della difesa a Kabul ed era in gran parte addestrato dalle forze NATO a guida statunitense. L'ANA era diviso in sette corpi d'armata, con il 201° a Kabul seguito dal 203° a Gardez, dal 205° a Kandahar, dal 207° a Herat, dal 209° a Mazar-i Sharif, dal 215° a Lashkar Gah e dal 217° a nord. L'ultimo capo di stato maggiore dell'ANA è il tenente generale Yasin Zia.[5]

L'esercito nazionale afghano affonda le sue radici all'inizio del XVIII secolo, quando la dinastia Hotak venne fondata a Kandahar a seguito dell'ascesa al potere di Ahmad Shah Durrani. Venne riorganizzato nel 1880 durante il regno dell'emiro Abdur Rahman Khan.[6] Durante la prima e seconda guerra mondiale, l'esercito afghano venne finanziato dalla Germania ma l'Afghanistan rimase neutrale. Dagli anni sessanta ai primi anni novanta, l'esercito afghano venne addestrato ed equipaggiato dall'Unione Sovietica. Dal 1992, l'esercito si frammentò in milizie regionali sotto il comando di signori della guerra locali.

Dopo la caduta dei talebani avvenuta nel tardo 2001, il nuovo esercito nazionale afghano riprese vita grazie all'aiuto degli Stati Uniti d'America e di altri Paesi NATO. Dal 2002, miliardi di dollari sono stati spesi per equipaggiamenti militari, strutture, ed aiuti di ogni genere. Gran parte delle armi giunsero dagli USA, che spedirono ad esempio Humvee, fucili d'assalto M16 e giubbotti antiproiettile. Gli aiuti inclusero anche la costruzione di un quartier generale centrale e centri di addestramento sparsi nel paese.[7]

A partire dal 2014, la maggior parte dell'Afghanistan passò sotto il controllo del governo e la NATO svolse un ruolo di supporto.[8][9] La maggior parte della formazione dell'ANA viene svolta presso l'Afghan National Security University. Nel 2019, l'ANA aveva circa 180.000 soldati su una forza autorizzata di 195.000.[2]

  1. ^ Retrieved August 2009., su cstc-a.com. URL consultato il 1º gennaio 2011 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
  2. ^ a b Operation Freedom's Sentinel: Lead Inspector General Report to the United States Congress, April 1, 2019–June 30, 2019 (PDF), su Dipartimento della Difesa, Ufficio dell'Ispettore generale, 20 agosto 2019, p. 26. URL consultato il 12 ottobre 2019.
  3. ^ Virginia National Guard's 29th Infantry Division mentors making a diff, su National Guard.
  4. ^ A Tale of Two Afghan Armies, su smallwarsjournal.com.
  5. ^ Governors’ Appointments Ongoing, Cabinet Member Choices Stalled, su TOLOnews. URL consultato il 17 luglio 2017.
  6. ^ Library of Congress Country Study Afghanistan, 1986, 290-291.
  7. ^ Tini Tran, Afghanistan to get $2 billion in U.S. gear, su afghannews.net. URL consultato il 22 gennaio 2011.
  8. ^ Bomb blast hits Afghanistan on security handover day, su Deutsche Welle, 19 giugno 2013. URL consultato il 23 giugno 2013.
  9. ^ Karzai announces Afghan security handover, su Agence France Press, Global Post, 18 giugno 2013. URL consultato il 23 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 22 giugno 2013).

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