Esistenza di Dio

William Blake, The Ancient of Days, 1794, acquaforte/acquerello, 23,3 × 16,8 cm, British Museum, Londra
Il nome di Allah iscritto all'esterno di una moschea di Edirne, in Turchia. Nella religione islamica è ammessa un'unica rappresentazione artistica di Dio: la scrittura del suo nome.

L'esistenza di Dio costituisce una delle fondamentali questioni aperte della filosofia e in particolare della metafisica.

La teologia si occupa fin dai tempi della Grecia antica della natura e delle opere di Dio o degli dei[1]. Le diverse teologie hanno tentato di spiegare in vario modo l'origine della fede in Dio facendo riferimento, per esempio, al ragionamento, alla rivelazione soprannaturale o alla libera scelta del singolo. Un esempio della prima posizione è la teologia cattolica, che nella linea di Tommaso d'Aquino ritiene l'esistenza di Dio tutt'altro che auto-evidente alla ragione, ma cui la ragione può giungere in seguito a un ragionamento fondato su argomenti naturali, ovvero non rivelati (cfr. Teologia fondamentale). Un esempio della seconda è il luteranesimo, che conta sul principio dei cinque sola per giustificare la credenza in Dio.

Particolarmente nell'età contemporanea (anche se non mancano spunti nel mondo antico) alcuni filosofi hanno teorizzato, usando varie argomentazioni razionali, l'inesistenza di un dio (ateismo). Spesso hanno difeso questa loro tesi in opposizione alle tradizionali ontologie teistiche alla base di metafisiche fisicalistiche, spiritualistiche o umanistiche.

  1. ^ "Termine di origine greca designante dapprima la sapienza intorno alla natura e alle opere degli dei e poi assunto dal cristianesimo per indicare il sapere relativo al Dio uno e trino. Analogamente si parla di t. ebraica, islamica, naturale [...]" L'Universale, Enciclopedia generale, Garzanti, 2005

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search