Fricativa alveolare sonora

Fricativa alveolare sonora
IPA - numero133
IPA - testoz
IPA - immagine
UnicodeU+007A
Entityz
SAMPAz
X-SAMPAz
Kirshenbaumz
Ascolto
noicon

La consonante fricativa alveolare sonora è un fono realizzato nel luogo di articolazione alveolare e con modo di articolazione fricativo. Fa inoltre parte del gruppo di foni chiamati sibilanti, così definiti per la particolare stridulità del loro suono. Ciò è dovuto all'articolazione con lingua solcata, cioè con un solco longitudinale sulla superficie della lingua.[1]

Il simbolo usato dall'Associazione Fonetica Internazionale per rappresentare la fricativa alveolare è [z], e rispecchia il valore del grafema <z> in inglese e francese.

Molte lingue del mondo presentano questo suono nel loro inventario fonetico. Però solo in una parte di esse compare con statuto di fonema. Tra queste troviamo l'italiano standard, che nella pronuncia toscana oppone il fonema /z/ al suo equivalente sordo [s]. In altre lingue, come lo spagnolo, [z] e [s] sono allofoni complementari di un unico fonema /s/.

  1. ^ Possono avere articolazione solcata tutte le consonanti coronali, cioè realizzate usando come organo articolatore la corona della lingua. La classificazione IPA però considera implicitamente sibilanti tutti i foni fricativi coronali, cioè quelli realizzati nei seguenti punti di articolazione: dentale (non però interdentale), alveolare, postalveolare, alveopalatale, retroflesso. In realtà dal punto di vista fonetico e articolatorio anche i foni coronali possono essere realizzati come non sibilanti. La scelta dell'IPA è data dal fatto che nessuna lingua studiata finora sembra opporre dei fonemi solo per la caratteristica del solco linguale. Diversi linguisti hanno criticato questa impostazione, valida per quanto riguarda le descrizioni fonologiche ma carente nelle trascrizioni fonetiche. Tra questi, l'italiano Luciano Canepari ha dato vita ad una variante dell'alfabeto fonetico, chiamata CanIPA, che tra le novità classificatorie presenta una doppia serie di foni fricativi, solcati e non solcati. Cfr Canepari, Avviamento alla fonetica, p. 66. Anche secondo Peter Ladefoged, i cui studi sono stati spesso accolti dall'IPA, si potrebbe formulare una doppia serie di consonanti solcate e non solcate. Cfr Ladefoged-Maddieson, The Sounds of the World's Languages, pp. 137-145.

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