Friuli

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Friuli
(IT) Friuli
(FUR) Friûl
(SL) Furlanija
(DE) Friaul
(VECLLD) Friul
Udine, il più recente capoluogo storico-culturale del Friuli
StatiBandiera dell'Italia Italia
RegioniBandiera del Friuli-Venezia Giulia Friuli-Venezia Giulia (esclusa l'ex provincia di Trieste)
Bandiera del Veneto Veneto (alcuni comuni)
TerritorioEx province di Pordenone, Udine e Gorizia[1][2]
CapoluogoAquileia e successivamente Cividale del Friuli in periodo patriarcale, Udine dal periodo della Repubblica di Venezia (1420)
Superficie8240 km² con il mandamento di Portogruaro; senza le aree menzionate: 7 549 km²
Abitanticirca 1 060 000 con il mandamento di Portogruaro 966 000 senza le aree menzionate (2005)
Densitàcirca 128 ab./km²
Linguefriulano, italiano, sloveno, tedesco, veneto
Fusi orariUTC+1
Nome abitantifriulani

Il Friuli (AFI: [friˈuːli];[3] Friûl in friulano, Furlanija in sloveno, Friaul o Vriaul in tedesco, Friùl in veneto, bisiaco e ladino) è una regione storico-geografica dell'Italia nord-orientale, comprensiva delle ex province di Pordenone (Friuli occidentale), Udine (Friuli centrale), Gorizia (Friuli orientale), del Mandamento di Portogruaro e della regione del Goriziano in Slovenia. Comprende la pianura friulana, che si estende dal fiume Livenza a ovest fino al fiume Timavo a est[4] e gli archi alpini delle Alpi Carniche alle Alpi Giulie.[5] La città più importante è Udine.

Il toponimo deriva dal nome latino Forum Iulii[6], ovvero Cividale del Friuli, ove ebbe centro il Ducato del Friuli, istituito dai Longobardi nel 569. Successivamente alla campagna in Italia di Carlo Magno contro i Longobardi, la Marca del Friuli divenne parte integrante dell'Impero carolingio, poiché era compresa nel Regnum Italicorum. Nel 1077 venne creato dall'imperatore Enrico IV il Principato del Patriarcato di Aquileia dal XIII secolo denominato Patria del Friuli, guidata dal Patriarca di Aquileia che aggiungeva al potere ecclesiastico il potere temporale, ebbe sede nominalmente ad Aquileia, ma il patriarca risiedette prima a Cividale e poi a Udine (che fu anche sede del Parlamento del Friuli), fino all'annessione alla Repubblica di Venezia nel 1420. Storicamente, il Friuli fu un'entità distinta dal citato più esteso Patriarcato di Aquileia ecclesiastico, che comprese per determinati periodi della sua esistenza anche parti dell'Istria, della Carniola, della Stiria, della Carinzia e del Cadore.

Il conte di Gorizia fu vassallo del Patriarca di Aquileia fino al 1500, epoca in cui, per assenza di eredi, la Contea di Gorizia entrò nei possessi dell'Arciducato d'Austria. Fu per secoli l'avvocato del Patriarca e sedette anche nel Parlamento Friulano (Udine - attuale salone del Parlamento). Il confine non impedì che continuassero i rapporti linguistici, culturali e economici tra i friulani diventati sudditi di Venezia e i friulani diventati sudditi dell'Impero in quanto questo confine fu sempre un confine precario[7]. È in forza dei rapporti feudali esistenti tra il Patriarca di Aquileia e il conte di Gorizia che la Repubblica di Venezia, che si considerava l'erede del Principato patriarcale, contestò all'Impero d'Austria il possesso della Contea di Gorizia e diede inizio a guerre che furono tutte perse da Venezia.[8][9]. Ancor oggi, nello stemma della città di Gorizia, c'è anche il simbolo araldico del Patriarcato di Aquileia.

Gorizia fu contea autonomia fino agli inizi del XVI secolo[10], quando venne annessa dagli Asburgo. Dopo le guerre napoleoniche, quando l'area venne occupata, col Congresso di Vienna del 1815 la Provincia del Friuli entrò a far parte del Regno Lombardo-Veneto e successivamente venne annessa al Regno d'Italia nel 1866 (dopo la terza guerra d'indipendenza), mentre Gorizia fu capitale della Contea Principesca di Gorizia e Gradisca e parte dell'Impero austriaco fino al 1919. A partire dal secondo dopoguerra, la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia comprende buona parte della regione storico-geografica del Friuli, assieme a parte della Venezia Giulia, amministrativamente suddivisa fino al 2016 nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, oggi sostituite dagli enti di decentramento regionale.

  1. ^ Anche l'ex mandamento di Portogruaro (VE) viene considerato parte del Friuli storico
  2. ^ Fra il 2005 e il 2006 in cinque degli undici comuni del mandamento (San Michele al Tagliamento, Pramaggiore, Gruaro, Teglio Veneto e Cinto Caomaggiore) si è tenuto un referendum per il passaggio del relativo territorio alla regione Friuli-Venezia Giulia. L'unico comune nel quale il referendum raggiunse il quorum e la popolazione fu favorevole al passaggio fu Cinto Caomaggiore.
  3. ^ Si pronuncia Friùli con iato tra i e u. La pronuncia Frìuli, così come la variante Frìoli, sono antiquate e non autoctone, non più accettate neanche in italiano; Friuli, su Dizionario d'ortografia e di pronunzia (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).
  4. ^ Citazione tratta dall'enciclopedia Treccani - edizione del 1932 - (copia/incolla delle prime due righe della voce), FRIULI: “FRIULI (A. T., 24-25-26). - Regione storica situata tra la Livenza, le Alpi Carniche, le Alpi Giulie e il Timavo." - Consultata il 7 giugno 2020"
  5. ^ Enciclopedia Treccani , voce FRIULI - enciclopedia on line https://treccani.it/enciclopedia/friuli : “Friuli Regione storica dell’Italia nord-orientale (dal nome latino di Cividale, Forum Iulii). Ampia circa 8000 km2, è limitata a O dal fiume Livenza e a E dal Timavo. Attualmente ricade per la massima parte nella regione amministrativa Friuli-Venezia Giulia, di cui occupa le province di Pordenone, Udine e Gorizia; alcune sue parti marginali sono comprese nel Veneto (territorio di Portogruaro in provincia di Venezia). (..) ” - copia/incolla il 13 aprile 2021 -
  6. ^ Friuli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  7. ^ Giorgio Valussi, Il Confine nordorientale d'Italia, edizioni Lint Trieste, pubblicato dall'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, 1972, pagina 69: "Il confine feudale del 1420, che dopo l'annessione della contea di Gorizia all'Austria era diventato confine politico austro-veneto, rimase alquanto precario ed instabile e non ebbe il tempo di consolidarsi"
  8. ^ Citazione (copia e incolla) dall'enciclopedia Treccani – anno 1932 – voce FRIULI: “Morto infatti nel 1500 Leonardo, ultimo conte di Gorizia, Venezia sostenne che il feudo goriziano fosse ricaduto naturalmente a S. Marco successore della chiesa aquileiese. (…)“ - Consultato il 13 giugno 2020.
  9. ^ Giorgio Valussi, Il Confine nordorientale d'Italia, edizioni Lint Trieste, pubblicato dall'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, 1972, pagina 69: "Quando nel 1500 l'ultimo conte di Gorizia si estinse senza lasciare eredi, l'imperatore Massimiliano, duca d'Austria, prese subito possesso della Contea principesca, come legittimo successore. (…) Venezia, si limitò ad una protesta formale proponendo all'imperatore di accettare l'investitura del feudo dalle mani del doge"
  10. ^ Gorizia - Treccani, su Treccani. URL consultato il 6 maggio 2024.

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