Il G6 (Gruppo dei sei) dell'Unione europea è il gruppo informale formato dai ministri dell'interno dei sei maggiori Stati membri dell'Unione europea (Germania, Francia, Regno Unito, Italia, Spagna e Polonia), cioè quelli con la popolazione più numerosa e, quindi, con la maggioranza dei voti nel Consiglio dell'Unione europea[1]. Il G6 è stato fondato nel 2003 come G5 per trattare le tematiche legate a immigrazione, terrorismo e ordine pubblico; successivamente, nel 2006, la Polonia è entrata nel gruppo, ridenominato da allora G6. Nel 2020, dopo l'uscita del Regno Unito dall'UE, è ritornato il G5[2][3].
Il G6 è formato da:
Stato | Popolazione | Voti nel Consiglio UE | Note | |
---|---|---|---|---|
Germania | 82.314.906 | 29 | 8,4% | |
Francia | 63.392.140 | 29 | 8,4% | |
Regno Unito | 60.587.300 | 29 | 8,4% | |
Italia | 60.442.587 | 29 | 8,4% | |
Spagna | 45.116.894 | 27 | 7,8% | |
Polonia | 38.116.486 | 27 | 7,8% | dal 2006 |
Totale | 349.970.313 | 170 | 49,2% |
Sotto il terzo pilastro dell'UE, relativo alla "Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale", i poteri sono in gran parte intergovernativi; questa è un'area politica dell'UE in cui non vi è alcun monopolio della Commissione europea sul proporre le leggi. In altri settori, la Commissione può di solito creare un equilibrio tra gli Stati, ma in questo caso il G6 ha una grande influenza sulla Commissione.
La mancanza di trasparenza e la responsabilità del G6 sono state criticate da una serie di figure, in particolare da un rapporto della Camera dei Lord del Regno Unito[4].
Le riunioni si sono svolte a:
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