Gavialis gangeticus

Gaviale del Gange

Maschio (sopra) e femmina (sotto) di Gavialis gangeticus
Stato di conservazione
Critico[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseReptilia
OrdineCrocodylia
FamigliaGavialidae
GenereGavialis
SpecieG. gangeticus
Nomenclatura binomiale
Gavialis gangeticus
(Gmelin, 1789)
Sinonimi
  • Lacerta gangetica Gmelin, 1789[2]
  • Crocodilus gavial Bonnaterre, 1789
  • Crocodilus longirostris Schneider, 1801
  • Crocodilus arctirostris Daudin, 1802
  • Crocodilus gangeticus e C. tenuirostris Cuvier, 1807
  • Rhamphostoma Wagler, 1830
Areale

Il gaviale del Gange (Gavialis gangeticus) (J.F.Gmelin, 1789),[2][3] noto anche semplicemente come gaviale, è un coccodrillo, unico membro vivente della famiglia Gavialidae, nonché uno dei coccodrilli viventi più lunghi. Le femmine adulte possono raggiungere una lunghezza di 4,5 metri, mentre i maschi possono raggiungere anche i 6 metri. I maschi sono distinguibili dalle femmine non solo per le dimensioni maggiori, ma anche per la distintiva protuberanza sulla punta del muso, la cui forma ricorda un vaso di terracotta indiano noto come ghara, da cui deriva il nome "gaviale". Il gaviale è uno dei coccodrilli meglio adattati alla vita acquatica, nonché il più adattato ad una dieta piscivora, grazie al suo lungo muso sottile e ai suoi 110 denti affilati che si incastrano a cerniera quando l'animale serra le fauci.

Il gaviale è nativo del subcontinente indiano settentrionale in cui, probabilmente, si è evoluto. Resti fossili di gaviali furono ritrovati in depositi risalenti al Pliocene nelle colline di Sivalik e nella valle del fiume Narmada. Attualmente il gaviale abita i fiumi delle pianure della parte settentrionale del subcontinente indiano. È il coccodrillo meglio adattato alla vita acquatica e lascia l'acqua solo per crogiolarsi al sole e per deporre le uova nei banchi di sabbia umidi. Gli adulti si accoppiano alla fine della stagione fredda, dopodiché le femmine si riuniscono in primavera per scavare i propri nidi, deponendo da 20 a 95 uova. Dopo la schiusa delle uova, le femmine si prendono cura dei piccoli, proteggendoli dai predatori fino all'inizio della stagione dei monsoni. I piccoli crescono e si nutrono in acque poco profonde durante il loro primo anno di vita, per poi spostarsi in aree dove l'acqua è più profonda man mano che crescono.

La popolazione selvatica del gaviale è diminuita drasticamente sin dagli anni '30. Oggi il suo areale è limitato al 2% della sua distribuzione storica. I programmi di conservazione avviati in India e in Nepal si sono concentrati sulla reintroduzione di gaviali allevati in cattività dall'inizio degli anni '80. Tuttavia, la perdita dell'habitat a causa dell'estrazione della sabbia e la conversione del loro territorio in terreni per l'agricoltura, l'esaurimento delle risorse ittiche e metodi di pesca dannosi, continuano a minacciare le popolazioni selvatiche. L'animale è stato elencato come in pericolo critico di estinzione nella Lista Rossa IUCN, dal 2007.[4]

Le più antiche raffigurazioni conosciute del gaviale risalgono a circa 4.000 anni fa e sono state trovate nella valle dell'Indo. Gli indù lo considerano il veicolo della divinità fluviale Gaṅgā. Le popolazioni locali che vivevano vicino ai fiumi attribuivano a questi animali poteri mistici e curativi e usavano parti del loro corpo come ingredienti per la medicina tradizionale.

  1. ^ (EN) Lang, J., Gavialis gangeticus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Gray1896
  3. ^ Brochu, C. A., Morphology, fossils, divergence timing, and the phylogenetic relationships of Gavialis, in Systematic Biology, vol. 46, n. 3, 1997, pp. 479-522, DOI:10.1093/sysbio/46.3.479, PMID 11975331.
  4. ^ (EN) Choudhury, B.C., Singh, L.A.K., Rao, R.J., Basu, D., Sharma, R.K., Hussain, S.A., Andrews, H.V., Whitaker, N., Whitaker, R., Lenin, J., Maskey, T., Cadi, A., Rashid, S.M.A., Choudhury, A.A., Dahal, B., Win Ko Ko, U., Thorbjarnarson, J & Ross, J.P. 2007, Gavialis gangeticus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.

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