Gorillaz

Gorillaz
I Gorillaz al Glastonbury Festival nel 2010
Paese d'origineBandiera del Regno Unito Regno Unito
GenereAlternative hip hop[1][2]
Periodo di attività musicale1998 – in attività
Album pubblicati12
Studio8
Raccolte3
Remix1
Logo ufficiale
Logo ufficiale
Sito ufficiale

I Gorillaz sono un gruppo musicale alternative hip hop britannico fondato nel 1998 dal cantante e polistrumentista Damon Albarn e dal fumettista Jamie Hewlett.

La band è costituita da quattro personaggi animati: 2D (cantante e tastierista), Murdoc Niccals (bassista e fondatore del gruppo), Noodle (chitarrista) e Russel Hobbs (batterista). Dal 2010 al 2011 è stato aggiunto un quinto membro momentaneo a causa delle vicende della trama per sostituire Noodle, Cyborg Noodle, mentre nel 2018, per un breve periodo, Ace (membro della Banda dei Verdastri del cartone animato Le Superchicche) ha sostituito Murdoc, finito in carcere.[3]

La musica del gruppo è frutto di una collaborazione tra diversi artisti, essendo Albarn l'unico personaggio reale permanente.[4]

Il primo album, l'eponimo Gorillaz, venne pubblicato nel 2001, e, grazie al successo ottenuto con il primo singolo estratto, Clint Eastwood, ha venduto circa 6 milioni di copie in tutto il mondo e ha valso ai Gorillaz l'inserimento nel Guinness dei primati come band virtuale di maggior successo.[5] Nel 2001 il gruppo fu anche nominato per il Premio Mercury, ma la candidatura venne in seguito ritirata su richiesta del gruppo.[6]

Il secondo album in studio, Demon Days, uscì nel 2005, inclusi singoli come Feel Good Inc, Dare, Dirty Harry e El mañana/Kids with Guns. Demon Days ricevette per 5 volte il disco di platino nel Regno Unito[7] e il doppio disco di platino negli Stati Uniti d'America,[8] oltre a cinque candidature ai Grammy Award nel 2006,[9] vincendone una nella categoria, "Miglior Collaborazione Vocale Pop".[10] Le vendite degli album Gorillaz e Demon Days, fino al 2007, hanno superato quota 15 milioni di copie.[11]

Nel 2010 escono i due album Plastic Beach e The Fall. Dopo una pausa di circa 4 anni (dal 2012 al 2016), il 28 aprile 2017 il gruppo pubblica il quinto album Humanz, seguito l'anno successivo da The Now Now. Nel 2020 esce il settimo album di inediti Song Machine, Season One: Strange Timez e nel 2023 esce Cracker Island, l'ottavo album della band che era stato già annunciato nel 2022 con il brano omonimo.

Oltre ai sette album in studio, i Gorillaz hanno anche realizzato l'album di remix Laika Come Home, in collaborazione con gli Spacemonkeyz, e tre raccolte: G Sides, D-Sides e The Singles Collection 2001-2011.

  1. ^ (EN) Christina Kalinowski, Gorillaz: Virtual hip-hop pioneers, su AXS, 9 giugno 2014. URL consultato il 30 giugno 2018.
  2. ^ (EN) Gorillaz leader Damon Albarn won't sit still, su Chicago Tribune, 5 luglio 2017. URL consultato il 30 giugno 2018.
  3. ^ (EN) Brandon Staley, The Gorillaz's New Band Member is a Powerpuff Girls Character, su CBR, 31 maggio 2018. URL consultato il 1º luglio 2018.
  4. ^ Giacomo Pellicciotti, Albarn: Basta ritmi e rumore con i miei Gorillaz torno al folk, su la Repubblica, 28 giugno 2005. URL consultato il 20 agosto 2016.
  5. ^ (EN) James Cooper, Gorillaz: D-Sides, su inthenews.co.uk, 19 novembre 2007. URL consultato l'11 febbraio 2009 (archiviato dall'url originale il 17 gennaio 2010).
  6. ^ Mercury Music Prize: The nominees, su news.bbc.co.uk, BBC News Online, 25 luglio 2001. URL consultato il 7 settembre 2007.
  7. ^ Platinum Awards Content - Demon Days, su bpi.co.uk, British Phonographic Industry, 24 febbraio 2006. URL consultato il 7 dicembre 2008 (archiviato dall'url originale l'11 aprile 2016).
  8. ^ (EN) Gorillaz – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 20 agosto 2016.
  9. ^ EMI Music earns 54 Grammy nominations, su emigroup.com, EMI, 8 dicembre 2005. URL consultato il 1º giugno 2007.
  10. ^ EMI Music Publishing Wins Big At The Grammys!, su emimusicpub.com, EMI, 14 febbraio 2006. URL consultato il 1º giugno 2007 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2007).
  11. ^ (EN) Sean Marchetto, Living In A Virtual World, su Fast Forward Weekly, 25 gennaio 2007. URL consultato il 25 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2009).

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search