Governatorato Generale

Governatorato Generale
Generalgouvernement
Motto: Ein Volk, ein Reich, ein Führer
(Un popolo, un impero, un capo)
Governatorato Generale Generalgouvernement - Localizzazione
Governatorato Generale
Generalgouvernement - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoGovernatorato Generale per le aree occupate della Polonia
Nome ufficialeGeneralgouvernement für die besetzten polnischen Gebiete
Lingue ufficialitedesco
Lingue parlatepolacco, ucraino, yiddish
InnoDas Lied der Deutschen, Horst Wessel Lied
CapitaleŁódź (1939)
Cracovia (1939-1945)
Dipendente daBandiera della Germania Germania
Politica
Forma di governoTerritorio occupato
Governatore GeneraleHans Frank
Segretario di Stato
Nascita26 ottobre 1939 con Hans Frank
CausaOccupazione della Polonia
Fine2 gennaio 1945 con Hans Frank
CausaConquista sovietica di Varsavia
Territorio e popolazione
Bacino geograficoPiccola Polonia
Territorio originalePiccola Polonia
Massima estensione142 000 nel 1941
Popolazione12 000 000 nel 1941
Economia
ValutaZloty, Reichsmark[1]
Risorsecarbone, salgemma
Produzioniacciaio
Commerci conGermania, Ungheria, Romania, Bulgaria
Religione e società
Religioni preminenticattolicesimo, ebraismo
Religioni minoritarieprotestantesimo, ortodossi
Evoluzione storica
Preceduto da Amministrazione militare tedesca della Polonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Succeduto daBandiera della Polonia Governo Provvisorio della Polonia
Bandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Ora parte diBandiera della Polonia Polonia
Bandiera dell'Ucraina Ucraina

Il Governatorato Generale (per esteso: Governatorato Generale per le aree occupate della Polonia; in tedesco Generalgouvernement für die besetzten polnischen Gebiete; in polacco Generalne Gubernatorstwo, in ucraino Генеральна губернія?) fu una zona di occupazione tedesca istituita dopo l'invasione della Polonia da parte della Germania nazista, della Slovacchia e dell'Unione Sovietica nel 1939 all'inizio della seconda guerra mondiale. La Seconda Repubblica Polacca appena occupata venne divisa in tre zone: il Governatorato Generale al centro, le aree polacche annesse alla Germania nazista a ovest e le aree polacche annesse all'Unione Sovietica a est. Il territorio venne notevolmente ampliato nel 1941, dopo l'invasione tedesca dell'Unione Sovietica, per includere il nuovo Distretto della Galizia.[2] L'area del Generalgouvernement corrispondeva all'incirca alla parte austriaca della Confederazione polacco-lituana dopo la terza spartizione della Polonia nel 1795.

La base per la formazione del Governatorato Generale era il "decreto di annessione sull'amministrazione dei territori polacchi occupati". Annunciato da Hitler l'8 ottobre 1939, affermava che il governo polacco era completamente crollato. Questa logica venne utilizzata dalla Corte suprema tedesca per riassegnare l'identità di tutti i cittadini polacchi come soggetti apolidi, con l'eccezione della minoranza tedesca della Polonia tra le due guerre—che, ignorando il diritto internazionale, vennero nominati gli unici cittadini legittimi della Germania nazista.[2]

Il Governatorato Generale era gestito dalla Germania come unità amministrativa separata per scopi logistici. Quando le forze della Wehrmacht invasero l'Unione Sovietica nel giugno 1941 (Operazione Barbarossa), l'area del Governatorato Generale venne ampliata con l'inclusione delle regioni polacche precedentemente annesse all'URSS.[3] In pochi giorni la Galizia orientale venne invasa ed incorporata nel Distretto della Galizia. Fino al 1945, il Governatorato Generale comprendeva gran parte della Polonia centrale, meridionale e sud-orientale all'interno dei suoi confini prebellici (e dell'odierna Ucraina occidentale), comprese le principali città polacche di Varsavia, Cracovia, Leopoli, Lublino (vedi Riserva di Lublino), Ternopil' (vedi storia del ghetto di Tarnopol), Stanisławów (ora Ivano-Frankivs'k, ribattezzata Stanislau; vedi ghetto di Stanisławów), Drohobyč e Sambir (vedi ghetti di Drohobyč e Sambir) ed altre. Le località geografiche ebbero toponimi tedeschi.[2]

L'amministrazione del Governatorato Generale era composta interamente da funzionari tedeschi, con l'intento che l'area fosse colonizzata da coloni germanici che avrebbero ridotto la popolazione polacca locale al livello di servi prima del loro eventuale genocidio.[4] I governanti nazisti tedeschi del Generalgouvernement non avevano intenzione di condividere il potere con la gente del posto durante la guerra, indipendentemente dalla loro etnia e dal loro orientamento politico. Le autorità raramente menzionavano il nome Polonia nella corrispondenza legale. L'unica eccezione era la Banca d'emissione in Polonia del Governatorato Generale (in polacco Bank Emisyjny w Polsce, in tedesco Emissionbank in Polen).[5][6]

  1. ^ Letteralmente «marco del Reich».
  2. ^ a b c Diemut Majer, "Non-Germans" Under the Third Reich: The Nazi Judicial and Administrative System in Germany and Occupied Eastern Europe with Special Regard to Occupied Poland, 1939–1945, in With contribution from the United States Holocaust Memorial Museum, JHU Press, 2003, pp. 236–246, ISBN 0801864933. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato il 17 marzo 2023).
  3. ^ Piotr Eberhardt, Jan Owsinski, Ethnic Groups and Population Changes in Twentieth-century Central-Eastern Europe: History, Data, Analysis, M.E. Sharpe, 2003, pp. 216, ISBN 9780765606655. URL consultato il 31 ottobre 2020 (archiviato il 17 marzo 2023).
  4. ^ (PL) Ewelina Żebrowaka-Żolinas, Polityka eksterminacyjna okupanta hitlerowskiego na Zamojszczyźnie, Studia Iuridica Lublinensia 17, pp. 213-229
  5. ^ Keith Bullivant, Geoffrey J. Giles e Walter Pape, Germany and Eastern Europe: Cultural Identities and Cultural Differences, Rodopi, 1999, p. 32.
  6. ^ (PL) Adam D. Rotfeld e Anatolij W. Torkunow, Białe plamy–czarne plamy: sprawy trudne w polsko-rosyjskich stosunkach 1918–2008 [Punti bianchi–punti neri: questioni difficili nelle relazioni polacco-russe 1918–2008], Polsko-Rosyjska Grupa do Spraw Trudnych, Polski Instytut Spraw Międzynarodowych, 2010, p. 378, ISBN 9788362453009. URL consultato il 19 settembre 2020 (archiviato il 17 marzo 2023).

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