Grande balzo in avanti

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Le persone sono state assegnate a produrre significativamente più acciaio durante la campagna "Grande balzo in avanti".

Il grande balzo in avanti (大躍進T, 大跃进S, DàyuèjìnP) fu un piano economico e sociale praticato dal governo della Repubblica Popolare Cinese dal 1958 al 1961, che si propose di mobilitare la vasta popolazione cinese per riformare rapidamente il paese, trasformando il sistema economico fino ad allora basato sull'agricoltura in una moderna e industrializzata società comunista, caratterizzata dalla collettivizzazione.

Mao Zedong basò il suo programma sulla teoria delle forze produttive. Il Grande balzo si rivelò tuttavia un disastro economico, tale da condizionare la crescita del paese per diversi anni. È considerato dalla maggior parte degli autori come la principale causa della gravissima carestia (1959-1961), durante la quale morirono tra i 15 e i 55 milioni di persone (a seconda delle fonti).[1][2] Oltre alle morti per fame, milioni di persone sono morte anche per percosse, torture ed esecuzioni. Più del 30  % di tutte le case vengono distrutte durante questa campagna per vari motivi.[3] (cfr. §La carestia e le sue cause)

  1. ^ XIN MENG, NANCY QIAN e PIERRE YARED, The Institutional Causes of China's Great Famine, 1959–1961 (PDF), in Review of Economic Studies, vol. 82, n. 4, 2015, pp. 1568–1611, DOI:10.1093/restud/rdv016. URL consultato il 22 aprile 2020 (archiviato il 5 marzo 2020).
    «This study investigates the causes of the Chinese Great Famine (1959–1961), which killed more than any other famine in history: 16.5 to 45 million individuals, most of whom were living in rural areas, perished in just over three years.»
  2. ^ Felix Wemheuer, SITES OF HORROR: MAO'S GREAT FAMINE [with Response], in The China Journal, n. 66, 2011, pp. 155–164. URL consultato il 13 agosto 2020.
    «[Wemheuer]: The greatest famine in Chinese history caused between 15 and 45 million death...... [Dikotter]: from 38 million by Yang Jisheng to 43 million by Chen Yizi, and most of all (but never mentioned by Wemheuer) Yu Xiguang, who after two decades of archival research puts it at 55 million.»
  3. ^ Frank Dikötter, Mao's Great Famine: The History of China's Most Devastating Catastrophe, 1958–62 , Walker, 2010 ( ISBN 978-0-8027-7768-3 ), p. 298-334

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