Guerra al terrorismo

Guerra al terrorismo
In senso orario da in alto a sinistra: gli attentati dell'11 settembre; fanteria statunitense in Afghanistan; un soldato statunitense e un interprete afghano a Zabol; bomba esplosa a Baghdad
Data11 settembre 2001 - in corso
LuogoGlobale
Casus belliAttentati dell'11 settembre 2001
EsitoVittoria della Coalizione, sconfitta dell'ISIS nei territori di Iraq, Egitto, Libia e nella maggior parte della Siria
Schieramenti
Comandanti
Voci di guerre presenti su Wikipedia

     NATO

     Trans-Saharan Counterterrorism Initiative

     Operazioni militari principali (AfghanistanPakistanIraqSomaliaYemen)

     Altri alleati degli Stati Uniti coinvolti in operazioni militari

Attacchi terroristici principali di al-Qaeda e altri gruppi islamisti:
• 1. Attentati alle ambasciate statunitensi del 1998
• 2. Attentati dell'11 settembre 2001
• 3. Attentato di Bali del 2002
• 4. Attentati di Madrid dell'11 marzo 2004
• 5. Attentati di Londra del 7 luglio 2005
• 6. Attentati di Mumbai del 26 novembre 2008

L'espressione guerra al terrorismo (in inglese, war on terror o global war on terrorism) è uno slogan politico usato dall'amministrazione statunitense Bush e dai media occidentali per riferirsi a una serie di operazioni militari internazionali iniziate dopo gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti.[1][2] Gli Stati Uniti guidarono una coalizione di Paesi NATO e non-NATO in un'operazione militare diretta contro "le nazioni, organizzazioni o persone" accusate di aver "pianificato, autorizzato, commesso o aiutato" gli attentati dell'11 settembre.[3]

Il presidente degli USA George W. Bush usò l'espressione "guerra al terrore" per la prima volta il 20 settembre 2001. Da allora, l'amministrazione Bush e i media occidentali hanno usato il termine per identificare una lotta globale di natura militare, politica, legale ed ideologica nei confronti sia di organizzazioni classificate come terroriste, sia di alcuni Stati accusati di sostenerle o percepiti come una minaccia per la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati, in particolare con riferimento al contrasto dei terroristi islamisti di al-Qāʿida e dei governi talebano in Afghanistan e baathista in Iraq.[4]

L'espressione è stata abbandonata nel 2009 dall'amministrazione Obama,[5][6] che ha preferito riferirsi all'insieme delle operazioni, anche militari, di antiterrorismo con espressioni come "operazioni d'oltremare" (in inglese, overseas contingency operations)[7] e "contrasto all'estremismo violento" (in inglese, countering violent extremism).[8]

  1. ^ Eric Schmitt e Thom Shanker, U.S. Officials Retool Slogan for Terror War, in New York Times, 26 luglio 2005. URL consultato l'8 gennaio 2015.
  2. ^ Wojtek Mackiewicz Wolfe, Winning the War of Words: Selling the War on Terror from Afghanistan to Iraq, ABC-CLIO, 1º gennaio 2008, p. 45, ISBN 978-0-313-34967-6. URL consultato il 10 gennaio 2015.
  3. ^ The 2001 Authorization for Use of Military Force: Background in Brief (PDF), in Congressional Research Service.
  4. ^ La guerra al terrorismo, in Rai News.
  5. ^ U.S. Drops 'War on Terror' Phrase, Clinton Says, in Wall Street Journal.
  6. ^ Obama: 'Global War on Terror' Is Over.
  7. ^ 'Global War On Terror' Is Given New Name.
  8. ^ The New Term for the War on Terror.

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