Guerra d'indipendenza spagnola

Guerra d'indipendenza spagnola
parte delle guerre napoleoniche
In senso orario dall'alto a sinistra: fucilazioni di insorti spagnoli il 3 maggio 1808; Napoleone a Madrid; il duca di Wellington alla battaglia di Vitoria; la battaglia di Salamanca
Data1808 - 1814
LuogoPenisola iberica
EsitoVittoria anglo-ispano-portoghese; Restaurazione spagnola
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
120.000 soldati spagnoli, 40.000 soldati britannici, 56.000 soldati portoghesida 160.000 (luglio 1808) fino ad un massimo di 360.000 soldati (1811)
Perdite
SconosciuteSconosciute
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La guerra d'indipendenza spagnola fu il più lungo conflitto delle guerre napoleoniche e venne combattuto nella penisola iberica da una alleanza di Spagna, Portogallo e Regno Unito contro il Primo Impero francese. La guerra ebbe inizio con l'occupazione della Spagna da parte dell'esercito francese nel 1808 e terminò nel 1814 con la sconfitta e la ritirata delle truppe francesi. Questo conflitto è denominato nelle fonti francesi campagne d'Espagne o guerre d'Espagne ("guerra di Spagna", da distinguere da altri conflitti identificati con la stessa locuzione); nelle fonti spagnole Guerra de la Independencia Española ("guerra d'indipendenza spagnola"); nelle fonti catalane Guerra del Francès ("guerra dei francesi"); nelle fonti anglosassoni e portoghesi rispettivamente Peninsular War e Guerra Peninsular ("guerra peninsulare").

La guerra d'indipendenza spagnola fu una delle prime guerre di liberazione nazionale in cui fu praticata la guerriglia (termine che venne coniato proprio per questa guerra). La guerra fu caratterizzata dal fallimento delle numerose forze francesi di pacificare la penisola iberica dalla crescente attività delle truppe irregolari spagnole, che potevano fare affidamento su un territorio montano e desertico[1]. Le truppe francesi in Spagna, superiori negli scontri diretti contro le forze regolari spagnole, furono però costrette ad una snervante opera di controllo delle retrovie, delle vie di comunicazione e dei centri principali, spesso presenti in alti contrafforti di montagna, continuamente minacciati dalle azioni di guerriglia dei reparti irregolari spagnoli. L'armata francese quindi non fu in grado di schiacciare la resistenza e di ottenere risultati decisivi; anche il breve intervento diretto di Napoleone in Spagna, pur caratterizzato da una serie di vittorie, non risolse la situazione in modo definitivo.

Inoltre in Portogallo (storico alleato della Gran Bretagna) intervenne un esercito britannico al comando del generale Arthur Wellesley (futuro Duca di Wellington) che, lentamente potenziato e rafforzato dalle truppe portoghesi, impegnò cospicue forze nemiche, respinse ripetutamente i francesi e gradualmente estese il territorio liberato, lasciando i guerriglieri liberi di logorare l'esercito occupante[2]. Di conseguenza, durante la guerra si succedettero una serie di offensive e controffensive con estenuanti avanzate e ritirate, inframmezzate da battaglie non decisive che, se non permisero al Duca di Wellington di ottenere grandi successi fino al 1813, impedirono anche alle forze francesi, superiori di numero ma disperse sul territorio e guidate da generali in costante rivalità, di distruggere o costringere all'evacuazione l'esercito britannico sia di occupare saldamente il Portogallo e alcune regioni della Spagna. Nell'ultimo anno della guerra, con i francesi costretti a ridurre le forze a causa della disastrosa campagna di Russia, l'esercito del Duca di Wellington poté finalmente sferrare l'offensiva decisiva, entrando in Spagna e obbligando i francesi ad abbandonare la penisola iberica e ripiegare oltre i sicuri contrafforti pirenaici.

La guerra distrusse completamente l'economia di Spagna e Portogallo e portò ad un periodo di guerre civili, fra liberalismo ed assolutismo fino al 1850, guidate da ufficiali addestratisi nella Guerra d'indipendenza spagnola. L'indebolimento di questi paesi rese difficile il controllo delle colonie sudamericane e portò all'indipendenza delle antiche Colonie spagnole dalla Spagna e del Brasile dal Portogallo.

  1. ^ Gates, p. 33-34. Gates nota che gran parte dell'esercito francese «fu reso indisponibile per combattere contro sir Arthur Wellesley, futuro I duca di Wellington, a causa degli innumerevoli contingenti spagnoli sparsi per tutto il paese. Nel 1810, per esempio, quando il generale Andrea Massena invase il Portogallo, le forze imperiali nella penisola consistevano in 325.000 uomini ma solo un quarto di essi poté essere impiegato nell'offensiva; il resto era utilizzato a contenere gli insorti e le altre truppe regolari. Questo fu il grande contributo dato dagli spagnoli e senza di esso Wellington non sarebbe potuto rimanere a lungo sul continente; lasciato solo finì con l'emergere trionfante dal conflitto.»
  2. ^ Chandler. The Art of Warfare on Land, p. 164.

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