Guerra sovietico-giapponese (1945)

Guerra sovietico-giapponese
parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale
Schema delle operazioni sovietiche in Manciuria
Data8 agosto - 2 settembre 1945
LuogoManciuria (Cina) / Manciukuò / Mongolia Interna / Sachalin / Isole Curili / Corea
EsitoVittoria sovietica e mongola
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
1.558.000 uomini
26.000 cannoni e mortai
3.704 carri armati
5.500 carri armati e cannoni semoventi
3.900 aerei[1]
1.040.000 uomini (di cui 787.600 di pronto impiego)
6.700 cannoni e mortai
1.215 veicoli corazzati
1.800 aeroplani
Perdite
9.780 morti in azione o durante l'evacuazione
1.340 morti per ferite in ospedale
911 dispersi
stime sovietiche:
83.737 morti
640.276 prigionieri
stime giapponesi:
21.000 morti
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La guerra sovietico-giapponese (in russo Советско-японская война, in giapponese 蘇日戰爭) fu il conflitto combattuto tra Unione Sovietica e Impero giapponese tra l'8 agosto e il 2 settembre 1945 durante la seconda guerra mondiale. Esso ebbe inizio con la dichiarazione di guerra da parte dell'Unione Sovietica l'8 agosto 1945[2] ed ebbe termine con la resa del Giappone alle forze alleate il 2 settembre dello stesso anno[3]. L'attacco sovietico avvenne quando mancavano circa otto mesi alla scadenza del patto nippo-sovietico di non aggressione[4].

L'intervento sovietico in Estremo Oriente era stato sollecitato fin dal 1942 dalle potenze anglosassoni che avevano ritenuto che un'offensiva dell'Armata Rossa contro il grande esercito giapponese schierato in Manciuria fosse importante per accelerare la disfatta nipponica[5]. L'offensiva sovietica, sferrata con grandi forze meccanizzate e motorizzate, raggiunse in pochi giorni notevoli successi e si concluse con la disfatta completa dell'armata giapponese del Kwantung e con l'occupazione della Manciuria, di parte della Corea e di alcune isole nipponiche. La vittoria sovietica contribuì alla sconfitta finale del Giappone e alla sua decisione di arrendersi incondizionatamente[6].

  1. ^ Salmaggi, Pallavisini 1989, p. 747.
  2. ^ Liddell Hart 2009, p. 971.
  3. ^ Salmaggi, Pallavisini 1989, p. 748.
  4. ^ (EN) Denuncia del patto di non aggressione (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2006). 5 aprile 1945. (Avalon Project, Università di Yale)
  5. ^ Boffa 1990, vol. III, pp. 164, 185 e 249.
  6. ^ Boffa 1990, vol. III, pp. 289-290.

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