Guerre arabo-bizantine (780-1180)

Guerre arabo-bizantine (780–1180)
parte delle Guerre arabo-bizantine e della Prima crociata
Data7801180
LuogoAsia Minore, Mesopotamia, Siria, Sicilia e Palestina.
EsitoStatus quo Uti possidetis
Modifiche territorialiI Bizantini riconquistano Creta, Cipro e parte della Siria; gli Arabi completano la conquista della Sicilia.
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
80.000 nel 773
250.000 nel 1025
50.000 nel 1140
Abbasidi: 100.000 nel 781[2]
Abbasidi: 135.000 nell'806[2][3]
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Le guerre bizantino-arabe del 780-1180 furono una serie di conflitti durati circa quattro secoli tra l'Impero bizantino e i califfati Abbasidi e Fatimidi nelle regioni di Iraq, Palestina, Siria e Anatolia circa 780 – 1180. Dopo un periodo di guerre ai confini lente e non decisive, una serie di vittorie Bizantine nel tardo X e all'inizio dell'XI secolo permisero a tre imperatori Bizantini, Niceforo II Foca, Giovanni I Tzimiskes e Basilio II di riconquistare parte dei territori perduti nel corso delle guerre contro gli Arabi del VII secolo sotto la declinante Dinastia Eracliana.[4]

Di conseguenza grandi parti della Siria,[4] inclusa la capitale Damasco, vennero riconquistate dai Bizantini, anche se solo per alcuni anni, con la nuova thema di Siria integrata nell'Impero in via di espansione. Oltre a conquistare nuovi territori, i Bizantini inflissero inoltre una sconfitta psicologica ai loro avversari riconquistando territori considerati sacri e importanti per il Cristianesimo, in particolare la città di Antiochia, permettendo a Bisanzio di controllare due dei cinque Patriarchi cristiani.[5]

Nonostante tutto gli Arabi rimanevano comunque un avversario temibile per Bisanzio; così una temporanea ripresa dei Fatimidi dopo l'anno 970 circa e la conquista fatimide dell'Egitto, rischiò di compromettere tutte le conquiste bizantine fatte in precedenza.[6] Anche se Bisanzio riconquistava ampie parti della Palestina, non riuscì a riconquistare Gerusalemme, la cui riconquista avrebbe certo avuto un effetto ideologico formidabile.

I tentativi bizantini di fermare la lenta ma vittoriosa conquista araba della Sicilia fallirono.[7] La Siria rimase provincia bizantina fino al 1084, anno in cui i Turchi conquistarono la città di Antiochia. I Crociati riuscirono a strappare la città agli arabi nel 1097 ma un protettorato Bizantino venne fondato sui Regni crociati di Gerusalemme e Antiochia sotto Manuele I Comneno.[8] Con la morte di Manuele Comneno nel 1180 finirono le campagne militari lontano da Costantinopoli e dopo la Quarta crociata sia i Bizantini e gli Arabi furono impegnati in altri conflitti fino a quando vennero conquistati dai Turchi Ottomani rispettivamente nel XV e XVI secolo.

  1. ^ alleati occasionali contro la pirateria Saracena
  2. ^ a b Hugh Kennedy, The Armies of the Caliphs: Military and Society in the Early Islamic State, 2001, p. 99.
  3. ^ Even if Byzantium had survived the worst the Arabs could do, its troubles were far from over. The caliphate was still much stronger than the empire. Warren Treadgold, The Oxford Dictionary of Byzantium, pg 138.
  4. ^ a b Paul Magdalino, The Oxford History of Byzantium, New York, Oxford UP, 2002, p. 180.
  5. ^ Norwich, 1997, p. 192.
  6. ^ Norwich, 1997, p. 202.
  7. ^ Norwich, 1997, p. 221.
  8. ^ Paul Magdalino, The Oxford History of Byzantium, New York, Oxford UP, 2002, p. 189.

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