Guerre di religione francesi

Guerre di religione francesi
parte delle guerre europee di religione
Il massacro di San Bartolomeo (dipinto tra 1572 e 1584) del pittore calvinista François Dubois, Musée cantonale des Beaux-Arts de Lausanne
Datamarzo 1562 - aprile 1598
LuogoRegno di Francia
EsitoEditto di Nantes
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Le guerre di religione francesi furono una serie di otto conflitti che, opponendo cattolici e protestanti, devastarono il regno di Francia nella seconda metà del XVI secolo.

Lo sviluppo, nel secolo del Rinascimento, di un pensiero umanistico critico e individualistico, volto alla verifica delle acquisizioni culturali ereditate dal passato, provocò, fra l'altro, la messa in discussione dei principi dogmatici della religione cristiana e della legittimità delle istituzioni ecclesiastiche, fino ad allora insegnati e tutelati dalla Chiesa di Roma, alla quale si contestava da tempo anche la corruzione dei costumi. Nacque così in Europa, su impulso di Martin Lutero, il movimento della Riforma protestante, alla quale il cattolicesimo tradizionale oppose sia un intransigente conservatorismo, sia una proposta di autoriforma (erasmiana) oppure di adeguamento del cattolicesimo alle nuove condizioni storiche (controriforma). Queste dispute religiose provocarono, particolarmente in Francia e in Germania, una lunga serie di guerre civili.

Le prime persecuzioni contro gli aderenti alle nuove idee iniziarono in Francia negli anni Venti[1]. Occorre attendere gli anni Quaranta e Cinquanta per assistere allo sviluppo di una lotta sempre più violenta. Si fecero frequenti le distruzioni iconoclaste, da parte dei protestanti, di oggetti del rituale romano considerati sacri dai cattolici: reliquie, ostie, immagini devozionali. Alla fine del regno di Enrico II, il conflitto si politicizzò e alla morte del re nel 1559 le diverse famiglie della nobiltà predisposero alleanze in funzione delle loro ambizioni e della loro fede religiosa. Le guerre cominciarono nel 1562 proseguendo, inframmezzate da periodi di tregua, fino al 1598, anno dell'emanazione dell'Editto di Nantes. In seguito alla morte di Enrico IV, la monarchia irrigidì la sua politica nei confronti dei protestanti e ciò condusse alle rivolte ugonotte del XVII secolo, che ebbero come epilogo l'assedio de La Rochelle. Alla revoca dell'Editto nel 1685, ripresero le persecuzioni contro i protestanti nel XVIII (rivolta dei Camisardi) fino all'Editto di Versailles di Luigi XVI del 1788.

L'analisi di queste guerre - che segnarono un periodo di declino politico della Francia - è resa particolarmente complessa per l'intrecciarsi in esse di cause politiche, sociali e culturali in un contesto europeo di forte tensioni.

  1. ^ Prima condanna al rogo: P. Miquel, p. 7.

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