Harald III di Norvegia

Harald III di Norvegia
detto "Hardråde" (lo Spietato)
Harald III di Norvegia rappresentato in una miniatura del XIII secolo
Re di Norvegia
In carica25 settembre 1047 –
25 ottobre 1066
PredecessoreMagnus I
SuccessoreMagnus II Haraldsson con Olaf III di Norvegia
NascitaRingerike, 1015
MorteStamford Bridge, 25 settembre 1066
Casa realeBellachioma
PadreSigurd Syr
MadreÅsta Gudbrandsdatter
ConsorteElisabetta di Kiev,
Tora Torbergsdatter
FigliIngegerd Haraldsdotter
Maria Haraldsdotter
Magnus II Haraldsson
Olaf III di Norvegia
Religionecristianesimo

Harald III Sigurdsson, noto come lo Spietato[1] (in norreno harðráði, in norvegese Hardråde, in inglese Hardrada, lett. "duro consiglio"; Ringerike, 1015Stamford Bridge, 25 settembre 1066), fu re di Norvegia dal 1047 al 1066.

Molti dettagli della sua vita e del suo regno sono contenuti nell'Heimskringla. Nella cultura anglosassone è ricordato per la sua tentata invasione dell'Inghilterra nel 1066, che portò alla sua morte.

Già prima di divenire re Harald passò quindici anni in esilio e operò come mercenario e comandante militare per la Rus' di Kiev e l'impero bizantino. Quando aveva circa quindici anni, combatté nella battaglia di Stiklestad insieme al fratellastro Olaf II di Norvegia con lo scopo di reclamare per sé il trono di Norvegia dopo averlo perso, due anni prima, a favore di Canuto I d'Inghilterra. I due vennero sconfitti, Olaf venne ucciso e Harald costretto all'esilio nella Rus' di Kiev dove servì il principe Jaroslav I di Kiev fino a ottenere il grado di capitano e lì rimase fino al 1034 quando si recò a Costantinopoli insieme ai propri uomini.

Lì divenne ben presto uno dei comandanti della Guardia variaga e prese parte ad azioni che si svolsero nel Mar Mediterraneo, in Asia minore, Sicilia e forse anche in Terra santa e in Bulgaria oltre che nella stessa Costantinopoli dove venne coinvolto nelle dispute dinastiche. Durante la sua permanenza nella capitale Harald accumulò notevoli ricchezze che, per precauzione, mandò presso Jaroslav. Alla fine lasciò l'impero bizantino nel 1042 per fare ritorno nella Rus' di Kiev e preparare la propria spedizione per reclamare il trono di Norvegia. È possibile che Harald sapesse che, negli anni della sua assenza, il trono di Norvegia era stato dato dai Danesi a Magnus I di Norvegia, figlio illegittimo del defunto Olaf. Nel frattempo Magnus era anche divenuto re di Danimarca e, nel 1046, Harald si alleò con il suo rivale, il pretendente Sweyn Estriddson, e cominciarono a depredare le coste della Danimarca. Magnus non voleva combattere con lo zio, così i due conclusero un accordo: il primo avrebbe diviso il trono con il secondo, a patto che Harald condividesse le sue ricchezze con lui. Il loro regno condiviso finì bruscamente l'anno seguente quando Magnus morì e Harald si trovò di colpo a essere l'unico sovrano di Norvegia. Egli smorzò immediatamente tutte le rivolte interne che si sollevarono e cominciò ad abbozzare l'unione sotto un unico governo dei vari territori in mano alla corona.

Il regno di Harald fu tutto sommato pacifico e diede vita a una florida economia monetaria e avviò il commercio con gli stati esteri, nel probabile tentativo di ripetere l'espansione territoriale avuta sotto il regno di Canuto. Tentò di impossessarsi del trono di Danimarca e spese quasi ogni anno fino al 1064 a razziare le coste danesi combattendo contro il suo ex alleato, ora re, Sweyn II di Danimarca. Quantunque le sue campagne venissero gratificate da un certo successo, Harald non fu mai in grado di conquistare davvero il paese o di governarlo. Non era passato molto tempo da che egli aveva abbandonato le sue pretese che il conte di Northumbria Tostig gli chiese di allearsi con lui contro il fratello divenuto da poco Re d'Inghilterra, Aroldo II d'Inghilterra, offrendogli la possibilità di ambire al trono inglese. Harald accettò e il suo esercito insieme a quello di Tostig entrarono in Inghilterra nel settembre del 1066. I loro uomini saccheggiarono le coste settentrionali e vinsero la battaglia di Fulford, combattuta presso York. La fortuna di Harald tuttavia ebbe fine quando, il 25 settembre dello stesso anno, venne sconfitto e ucciso dall'esercito di Aroldo nella battaglia di Stamford Bridge.

  1. ^ Harald III di Norvegia, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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