L'illuminismo fu un movimento politico, sociale, culturale e filosofico che si sviluppò in Europa nel XVIII secolo. Nasce in Inghilterra dopo la guerra civile, dove poi si diffonde in Francia e qui ebbe il suo massimo sviluppo, successivamente in tutta Europa, infine raggiunse anche l'America. Il termine viene dal francese Lumière (cioè "luce"), capace di illuminare le menti degli uomini e condurli verso il progresso, la pace, l'emancipazione, la tolleranza, la felicità e il cosmopolitismo[2].
In senso lato, il termine "illuminismo" è passato a significare genericamente qualunque forma di pensiero di tipo razionale che voglia "illuminare" la mente degli uomini, ottenebrata dall'ignoranza e dalla superstizione, servendosi della critica, della ragione e dell'apporto della scienza.[3]
L'Illuminismo fu preparato da grandi avvenimenti e cambiamenti avvenuti nei secoli precedenti, quali la Gloriosa rivoluzione inglese del 1689, lo spirito critico iniziato con il Rinascimento, il movimento rivoluzionario della Riforma protestante, la trasformazione economica della società moderna e soprattutto la mentalità scientifica del Seicento (Galilei, Isaac Newton, Keplero, William Harvey, Evangelista Torricelli) con i suoi effettivi progressi, in particolare nel campo delle indagini fisico-matematiche, condotte con rigore metodologico. Tutta la storia è chiamata davanti al tribunale della ragione critica, la quale è antitradizionalista e ha funzione educatrice e liberatrice. La demolizione si esercita sulla realtà effettuale, sulle istituzioni, sui costumi, penetra nel vivo della società suggerendo programmi di ricostruzione, piani di attività, idee innovatrici.[4]
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