Immota manet

Immota manet, letteralmente Rimane immutata, normalmente tradotta in Resta ferma, ben salda, è una locuzione latina attribuita all'umanista aquilano Salvatore Massonio che a sua volta la prelevò da un brano delle Georgiche di Virgilio in cui si celebra la capacità della quercia di radicarsi fortemente nel terreno e, dunque, di rimanere ferma.

Virgilio con l'Eneide tra Clio e Melpomene (Museo nazionale del Bardo, Tunisi)

Il poeta latino utilizza la stessa locuzione anche in alcuni punti dell'Eneide: la sua variante più celebre è infatti contenuta nel libro IV in forma di invito ad Enea a non lasciarsi smuovere dalle proprie decisioni e rigettare indietro le lacrime per l'abbandono di Didone.

(LA)

«Mens immota manet, lachrimae vulvuntur inanes.»

(IT)

«Resta immutato nel tuo pensiero, lascia scorrere inutilmente le lacrime.»

In questo caso il detto completo sarebbe Mens immota manet, traducibile in Rimane fermo nelle sue scelte, nel suo pensiero. Nella sua forma abbreviata (Mens immota) essa compare su una medaglia dei Gonzaga (signori di Mantova, città natale di Virgilio) insieme alla data del 1638.


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