Imperatore del Giappone

Imperatore del Giappone
(JA) 天皇 (Tennō)
Stemma
Stemma
Stendardo dell'imperatore del Giappone
Data di creazione660 a.C.
Primo detentoreJinmu
Attuale detentoreNaruhito
TrasmissioneEreditaria
Trattamento d'onoreSua Maestà imperiale
Famiglia
Luogo d'origineBandiera del Giappone Giappone
DimorePalazzo imperiale di Tokyo, Tokyo

Secondo la Costituzione del Giappone, l'Imperatore (天皇?, tennō, lett. "sovrano celeste") è il capo di stato e monarca formale del Giappone, simbolo dello stato e dell'unità del popolo: secondo la costituzione del 1947, l'imperatore è una figura simbolica e cerimoniale della monarchia parlamentare; dal 1979 (anno della deposizione di Mohammad Reza Pahlavi, Scià di Persia) il monarca giapponese è l'unico al mondo ad avere dignità imperiale; l'attuale sovrano è Naruhito, salito al trono del crisantemo il 1º maggio 2019 dopo l'abdicazione del padre, l'Imperatore Akihito.

Il ruolo dell'imperatore del Giappone ha sempre oscillato tra quello di un capo religioso di alto grado, con grandi poteri simbolici, e quello di monarca estremamente potente; è esistito un autentico culto imperiale (l'Arahitogami) che vedeva l'imperatore come entità sovrannaturale discendente da divinità millenarie; il termine tennō, sovrano celeste, che venne adottato per la prima volta nel VII secolo, era già in uso nel paese prima di tale adozione, e veniva usato per definire i Quattro Re Celesti (四天王?, Shitennō), i leggendari guardiani del mondo nella tradizione shintoista e buddhista.

Malgrado l'impero fosse stato fino ad allora una monarchia assoluta, a differenza dei regnanti occidentali, gli imperatori giapponesi erano considerati degli dei, pertanto nessuno osava opporsi alle loro "divine" gesta, ritenute perfette ed incontestabili; dalla seconda metà del diciannovesimo secolo, il palazzo imperiale è stato denominato prima "Kyūjō" (宮城), poi "Kōkyo" (皇居), ed era situato nell'antico sito del castello di Edo (江戸城) nel cuore di Tokyo; i precedenti imperatori hanno risieduto a Kyoto per quasi undici secoli.

Tuttavia, la dinastia imperiale del Clan Yamato, ininterrotta da 2600 anni, fu spesso affiancata dagli shōgun, potenti governanti e ufficiali dell'esercito dotati di poteri assoluti de facto. La decadenza del potere della famiglia imperiale iniziò con l'ambizione di Minamoto no Yoritomo, fondando nel 1192 il primo bakufu, ma fu Tokugawa Ieyasu a portarla a termine, creando nel 1603 uno Stato feudale arretrato e isolato dal resto del mondo che i suoi discendenti dominarono per ben due secoli e mezzo, fino alla restaurazione del 1868, quando il Giappone si aprì alla politica e all'economia internazionale.


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