Impero romano d'Oriente o Impero bizantino | |
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Motto: «Вασιλεύς Βασιλέων Βασιλεύων Βασιλευόντων» ("Basiléus Basiléōn, Basiléuōn Basileuòntōn") "Re dei Re, Regnante dei Regnanti" (Sotto i Paleologi, 1259-1453) | |
L'Impero romano d'Oriente attorno al 565, dopo la riconquista dell'occidente voluta da Giustiniano (527-565) | |
Dati amministrativi | |
Nome completo | Impero romano d'Oriente |
Nome ufficiale | Βασιλεία Ῥωμαίων Imperium Romanum pars Orientis Res Publica Romanorum |
Lingue ufficiali | greco latino greco bizantino |
Lingue parlate | Latino (ufficiale fino al 610) Greco bizantino (ufficiale dal 610) Armeno Aramaico Arabo Copto Berbero Albanese Idiomi caucasici vari |
Capitale | Costantinopoli |
Altre capitali | Siracusa dal 663 al 669 Nicea dal 1204 al 1261 |
Dipendente da | Impero latino (1204-1261) Impero ottomano (de facto 1372-1403; 1424-1453) |
Dipendenze | Regno ostrogoto (nominalmente) |
Politica | |
Forma di governo | Autocrazia teocratica di tipo monarchico |
Basileus | Imperatori Bizantini |
Organi deliberativi | fino al 1204 senato di Costantinopoli (solo cerimoniale) |
Nascita | 17 gennaio 395 con Arcadio |
Causa | Suddivisione dell'impero alla morte di Teodosio I |
Fine | 29 maggio 1453 con Costantino XI Paleologo |
Causa | Caduta di Costantinopoli |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Mediterraneo orientale, Balcani, Anatolia |
Territorio originale | Impero romano |
Massima estensione | Spagna meridionale, Isole Baleari, Algeria orientale (parte costiera), Tunisia, Marocco settentrionale, Libia (parte costiera), Egitto, Libano, Siria (solo parzialmente), Giordania (solo parzialmente), Asia minore, Georgia (solo parzialmente), Cipro, Balcani, Cherson, Illiria, Italia, Sicilia, Sardegna, Corsica e Palestina nel VI secolo sotto Giustiniano I |
Popolazione | 30 000 000 (parte orientale dell'Impero, senza le province occidentali riconquistate da Giustiniano)[1] nel VI secolo |
Suddivisione | Temi (dal VII secolo) |
Economia | |
Valuta | solidus, hyperpyron |
Risorse | oro e marmo |
Produzioni | tessuti (pregiati), sete e olive |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Ortodossia Greca |
Religione di Stato | Cristianesimo calcedoniano (fino al 1054), Ortodossia greca (dal 1054 al 1439), Cattolicesimo di rito Orientale (dal 1439) |
Religioni minoritarie | Paganesimo, Cattolicesimo Latino, ebraismo |
L'evoluzione storica dell'Impero romano d'Oriente dal 476 al 1453. | |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Impero romano |
Succeduto da | Regno longobardo Despotato d'Epiro Impero ottomano Repubblica di Venezia Despotato di Morea Impero di Trebisonda Emirato di Sicilia |
Ora parte di | Albania Algeria Armenia Bosnia ed Erzegovina Bulgaria Cipro Città del Vaticano Croazia Egitto Francia (Corsica) Georgia Giordania Grecia Israele Italia Kosovo Libano Libia Macedonia del Nord Malta Marocco Montenegro Palestina Portogallo Regno Unito (Gibilterra) Romania San Marino Serbia Siria Slovenia Spagna Tunisia Turchia Ucraina Russia |
L'Impero bizantino (o Impero romano d'Oriente) è stato un impero di cultura prevalentemente greca, separatosi dalla parte occidentale, di cultura quasi esclusivamente latina, dopo la morte di Teodosio I nel 395.
Il termine Impero romano d'Oriente è stato utilizzato a partire dal dominato dell'imperatore Valente, assieme a Impero romano d'Occidente. Impero bizantino, utilizzato dagli studiosi moderni e contemporanei, è stato introdotto in occidente a partire dal XVIII secolo dagli Illuministi, quando lo Stato era ormai scomparso da circa tre secoli, con il preciso scopo d'evidenziarvi, seppure con una modalità decisamente arbitraria, una specie di differenza e discontinuità politico-culturale con l'Impero romano classico in relazione alla sua suddivisione e alla susseguente caduta della sua porzione occidentale, sebbene le popolazioni dell'Impero d'Oriente continuarono sempre, anche dopo la divisione, a sentirsi "romane" e ad essere considerate tali da tutte le altre popolazioni ed entità statali - all'infuori di quelle occidentali - con cui si scontrarono od ebbero comunque dei rapporti.
Fin tanto che l'Impero d'Oriente ebbe vita, infatti, fu sempre chiamato dai cronisti e storici del tempo "romano", così come i loro stessi abitanti erano soliti chiamarsi, in greco, "Romei" (Ῥωμαῖοι Rhōmàioi), vale a dire "romani". Come l'Impero bizantino era di fatto "Impero romano", così la sua capitale Costantinopoli era la "Nuova Roma", definizione introdotta da Costantino, e così pure il titolo dei suoi sovrani era appunto "Imperatore e Cesare dei Romani" (Βασιλεὺς καὶ Καῖσαρ τῶν Ῥωμαίων Basilèus kài Kàisar tṑn rōmàiōn) e la stessa penisola balcanica veniva chiamata Rumelia, nome di regione che sarà conservato pure dai conquistatori ottomani. Gli stessi ottomani utilizzeranno la parola Rūm (in arabo الرُّومُ?, al-Rūm), termine storicamente impiegato dai musulmani per indicare i "Romani d'Oriente". I sultani ottomani, dopo la conquista di Costantinopoli, si assegneranno il titolo onorifico di qaysar-ı Rum (trad. "Cesare dei Romani"), riprendendolo appunto da quell'originario greco impiegato dai sovrani bizantini, mantenendo il nome di Qusṭanṭīniyya per l'originaria Costantinopoli fino al XX secolo, quando, come per svariati altri toponimi dell'Anatolia, il nome della capitale venne fissato nella evoluzione turca Istanbul.
Benché dunque sia ormai un'abitudine consolidata quella di scindere, dal punto di vista storiografico, tra una fase "romano-orientale" e una "bizantina", non c'è comunque accordo fra gli storici sullo stabilire inequivocabilmente una data che funga da spartiacque per l'utilizzo dei due termini, datasi la forte divergenza d'opinione sui criteri d'adottare per la determinazione della datazione: taluni la fanno coincidere con il 395 (separazione definitiva dei due imperi), altri ancora il 476 (caduta dell'Impero romano d'Occidente), il 330 (anno di inaugurazione della Nova Roma o Νέα Ῥώμη, fondata da Costantino I, copia fedele strategica, e nostalgica per il senso della fine della prima Roma, ora che Costantino ha dichiarato "lecits" la religione cristiana), il 565 (morte di Giustiniano I, ultimo imperatore romano-orientale di madrelingua latina, e del suo sogno della Restauratio imperii), od il 610 (ascesa al soglio di Eraclio I, che comportò - tra le altre cose - l'instaurazione del greco come lingua ufficiale dell'amministrazione imperiale.[2][3])
L'impero, dopo una lunga crisi, la sua distruzione da parte dei crociati e veneziani nel 1204 e la sua restaurazione nel 1261, cessò definitivamente di esistere nel 1453 (conquista di Costantinopoli da parte dei turchi ottomani guidati da Maometto II).
«Invece, nel suo primo periodo [324-610], l'Impero bizantino era ancora effettivamente Impero romano e tutta la sua vita era fittamente contesta di elementi romani. Questo periodo, che si può chiamare sia il primo periodo bizantino, sia il tardo periodo dell'Impero romano, appartiene alla storia bizantina non meno che alla storia romana. I primi tre secoli della storia bizantina - o gli ultimi tre secoli della storia romana - sono una tipica età di transizione che conduce dall'Impero romano all'Impero bizantino medioevale, in cui le forme di vita dell'antica Roma man mano si estinguono e cedono il posto alle nuove forme di vita dell'età bizantina.»
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