Impero russo

Impero russo
Российская Империя
Rossijskaja Imperija
Motto:
Съ нами Богъ!
S nami Bog!
"Dio è con noi!"
Impero russo Российская Империя Rossijskaja Imperija - Localizzazione
Impero russo
Российская Империя
Rossijskaja Imperija - Localizzazione

     L'Impero russo nel 1914

     Protettorati e aree di influenza

     Alaska russa (1799-1867)

Dati amministrativi
Nome ufficialeРоссийская Империя
Lingue ufficialiRusso
Lingue parlateRusso e lingue regionali
InnoMolitva russkich (1816–1833)
Боже, Царя храни! (1833–1918)
Bože, Zarja chrani!

"Dio salvi lo Zar!"
CapitaleSan Pietroburgo (Dal 1914 Pietrogrado) (17211728, 17311917)
Altre capitaliMosca
(17291730)
DipendenzeBandiera della Compagnia russo-americana America russa[1]
Sagallo[2]
Granducato di Finlandia[3]
Regno del Congresso di Polonia[4]
Khanato di Khiva[5]
Emirato di Bukhara[5]
Concessione russa di Tientsin
Politica
Forma di StatoImpero
Forma di governoMonarchia assoluta (1721-1905, de facto fino al 1917)
Monarchia costituzionale (1905-1917) (de iure)
Organi deliberativiDuma Imperiale (dal 1906)
Nascita1721 con Pietro I
CausaElevazione del regno a impero
Fine1917 con Nicola II di Russia[6]
CausaRivoluzione di febbraio
Territorio e popolazione
Bacino geograficoEuropa orientale, Asia, Nord America
Massima estensione23 709 825 km² nel 1866
Popolazione178 378 800 nel 1910[7]
Economia
ValutaRublo
Religione e società
Religioni preminentiChiesa ortodossa russa
Religione di StatoChiesa ortodossa russa
Religioni minoritarieIslam, ebraismo, buddismo, animismo, protestantesimo, cattolicesimo

     Territorio ufficiale nel 1866

     Possedimenti tra il 1799 e il 1917

     Sfera d'influenza

Evoluzione storica
Preceduto daBandiera della Russia Regno russo
Succeduto daBandiera della Russia Repubblica Russa
Bandiera dell'Impero tedesco Ober Ost
Bandiera dell'Impero giapponese Giappone
Bandiera della Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale
Ora parte diBandiera dell'Armenia Armenia
Bandiera dell'Azerbaigian Azerbaigian
Bandiera della Bielorussia Bielorussia
Bandiera dell'Estonia Estonia
Bandiera della Finlandia Finlandia
Bandiera della Georgia Georgia
Bandiera del Kazakistan Kazakistan
Bandiera del Kirghizistan Kirghizistan
Bandiera della Lettonia Lettonia
Bandiera della Lituania Lituania
Bandiera della Moldavia Moldavia
Bandiera della Polonia Polonia
Bandiera della Russia Russia
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Bandiera del Tagikistan Tagikistan
Bandiera della Turchia Turchia
Bandiera del Turkmenistan Turkmenistan
Bandiera dell'Ucraina Ucraina
Bandiera dell'Uzbekistan Uzbekistan

L'Impero russo (in russo Российская империя?, Rossijskaja imperija), spesso indicato anche come Russia imperiale o, impropriamente, Russia zarista, fu l'organismo statale che per volontà di Pietro I il Grande (1682–1725) governò la Russia dal 1721 fino alla forzata abdicazione di Nicola II (1894–1917) a seguito della rivoluzione di febbraio del 1917.

Venne preceduto dal Regno degli zar moscoviti e seguito dalla Repubblica russa. Tutti gli zar dell'impero appartennero alla famiglia dei Romanov. Dal punto di vista territoriale fu il terzo Stato più esteso della storia: nel 1790 si estendeva su tre continenti (Europa, Asia e Nord America), confinando tanto con la Prussia quanto con la provincia del Canada (Impero britannico), affacciandosi sia sul mar Baltico che sull'Oceano Pacifico. La superficie era di 23,7 milioni di km² (22,8 nel 1866), circa 16 di tutte le terre emerse del pianeta.

Economicamente l'impero era pesantemente legato all'agricoltura, con una bassa produttività e una forte presenza di servitù della gleba sino a quando questa non venne abolita definitivamente nel 1861. L'economia con il tempo seppe industrializzarsi con l'aiuto di investimenti stranieri nelle ferrovie e nelle fabbriche. I terreni vennero perlopiù governati dai nobili locali (i cosiddetti boiardi) dal X al XVII secolo e l'impero era posto sotto il controllo dell'imperatore, detto zar (scritto anche tsar o tzar). Lo zar Ivan III (1462–1505) preparò il terreno per accogliere le riforme dei secoli successivi: triplicò il territorio del suo Stato, pose fine alla dominazione dell'Orda d'oro, rinnovò il Cremlino di Mosca e fondò le principali istituzioni dello stato russo. Lo zar Pietro il Grande (1682–1725) combatté numerose guerre e costruì un impero moderno e forte al punto da imporsi come una tra le maggiori potenze europee della sua epoca; spostò la capitale da Mosca alla sua nuova città di San Pietroburgo e rimpiazzò i tradizionali e medievali modelli sociali e politici con un sistema razionalista ispirato al modello occidentale.

Caterina la Grande (1761–1796) regnò durante l'epoca d'oro della Russia: ella si preoccupò di espandere rapidamente la nazione con la conquista, la colonizzazione e la diplomazia. Continuò l'opera di modernizzazione introdotta da Pietro il Grande seguendo linee europeiste. Lo zar Alessandro II (1855–1881) promosse numerose riforme tra cui quella relativa all'emancipazione di 23 milioni di servi nel 1861. La sua politica nell'Europa orientale fu quella di proteggere i locali cristiani ortodossi che si trovavano a vivere sotto il governo dell'Impero ottomano. Questo coinvolgimento e altri portarono la Russia a entrare nella prima guerra mondiale nel 1914 e a schierarsi con Francia, Regno Unito e Serbia contro Germania, Austria-Ungheria e Impero ottomano. La Russia rimase una monarchia assoluta sino alla rivoluzione del 1905 e quindi divenne una monarchia costituzionale. L'impero collassò durante la rivoluzione di febbraio del 1917, in gran parte a causa della sua fallimentare partecipazione alla Grande Guerra.

  1. ^ Dal 1799 al 1867
  2. ^ Da gennaio a febbraio 1889
  3. ^ Dal 1809 al 1917
  4. ^ Dal 1815 al 1868
  5. ^ a b Dal 1873 al 1917
  6. ^ Nicola II abdicò a favore del fratello Michele, che rifiutò il trono.
  7. ^ Al 1º gennaio 1910 era così suddivisa: 118.690.600 nella Russia europea, 12.129.200 in Polonia, 11.735.100 nel Caucaso, 9.973.400 in Asia centrale e 8.220.100 in Siberia. Vedi: Almanach de Gotha 1913, Justus Perthes, Gotha, 1912, pp. 1151-1153.

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