L'espressione "Intifada Studentesca"[1][2][3] è stata usata per designare complessivamente il movimento di studenti universitari pro-palestinesi sviluppatosi negli atenei italiani e nel mondo nella primavera del 2024. Le proteste filo-palestinesi nei campus universitari si sono intensificate nell’aprile 2024, diffondendosi negli Stati Uniti e in altri paesi, tra cui l'Italia, come parte di più ampie proteste contro la Guerra di Gaza.
L'escalation è iniziata dopo gli arresti di massa durante l'occupazione del campus della Columbia University[4], a New York, guidati da gruppi antisionisti, in cui i manifestanti chiedevano il disinvestimento dell'università da parte di Israele per la politica militare adottata nella Guerra di Gaza. Al 9 maggio, oltre 2.900 manifestanti sono stati arrestati[5], inclusi docenti e professori, in oltre 60 campus statunitensi, con proteste che si sono diffuse in tutta Europa[6].
In Italia le occupazioni sono iniziate il 5 maggio all'Università di Bologna[7], dove gli studenti hanno montato le prime tende anticipando la mobilitazione nazionale chiamata dai Giovani Palestinesi d'Italia (GPI) in vista per il 15 maggio[8], 76esimo anniversario della Nakba. In pochi giorni il movimento si è espanso a macchia d'olio in tutta Italia: il 6 maggio è stata presa la Sapienza di Roma[9], in cui già era stato occupato il rettorato il 25 marzo; il 7 maggio l'Intifada si è allargata alla Federico II di Napoli[10]; il 10 maggio alla Statale di Milano[11] e all'Università di Padova[12]; l'11 al Politecnico di Milano[13]; il 13 a Torino, a Bergamo[14] e a Pisa; il 14 a Palermo; il 15 a Firenze[15], a Bari, a Genova[16] e alla Bicocca di Milano[17]; il 18 a Sassari; il 21 a Trieste.
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