Ipomoea batatas

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Patata dolce
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Lamiidi
OrdineSolanales
FamigliaConvolvulaceae
GenereIpomoea
SpecieI. batatas
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
OrdineSolanales
FamigliaConvolvulaceae
GenereIpomoea
SpecieI. batatas
Nomenclatura binomiale
Ipomoea batatas
(L.) Lam.
Nomi comuni

Patata dolce
Patata americana
Batata

La patata dolce o batata (Ipomoea batatas (L.) Lam., conosciuta anche come patata americana e kumara[1]) è una pianta erbacea perenne angiosperma dicotiledone della famiglia delle Convolvulacee utilizzata come alimento[2][3].

La specie è nativa dell'ecozona neotropicale, la sua attuale distribuzione corrisponde a tutte le zone tropicali e subtropicali e alla zona mediterranea. È coltivata per il consumo dei suoi rizotuberi, formati da un ispessimento delle radici avventizie ricche di amido. In alcuni paesi, come la Cina, metà circa della produzione è trasformata in mangime.
La batata è una pianta molto plastica dal punto di vista ecologico: viene coltivata in tutto il mondo dal 40°N al 32°S, fino a 2.500 m s.l.m. Per la sua crescita ottimale, è necessaria una temperatura di almeno 24 °C, mentre una piovosità annuale di 750 - 1.000 mm è considerata la migliore. Più del 95% della produzione origina nei paesi in via di sviluppo. Nel 2020, 47 paesi hanno prodotto 89,5 milioni di tonnellate di radici su 7,5 milioni di ettari. Le patate dolci possono essere coltivate su una grande varietà di terreni, ma preferiscono quelli profondi, leggeri, ben drenati e ragionevolmente ricchi di sostanza organica. Coltura sfruttante, ma anche miglioratrice della struttura del terreno, è poco esigente in azoto, ma molto in potassio. Si adatta a quasi tutti i tipi di rotazioni e sequenze di colture, è spesso coltivata in consociazione con leguminose e cereali ed è completamente meccanizzabile. È sensibile a parecchi parassiti, malattie virali, fungine e batteriche e, talvolta, infestata da nematodi.

Il breve ciclo di crescita consente tempi di semina e raccolta flessibili nelle regioni ad alta piovosità o, in aree più asciutte o soggette a siccità o inondazioni, permette una produzione rapida in quattro - cinque mesi. È una specie coltivata prevalentemente da piccoli agricoltori con scarse risorse, che apprezzano vantaggi agronomici quali una buona copertura del suolo, la disponibilità di biomassa in eccedenza dei tralci per l'alimentazione degli animali e la possibilità di utilizzare, per i nuovi impianti, materiale vegetale di produzione propria, dunque non costoso. Coltura a limitato impiego di manodopera, a basso costo e a basso rischio, è suscettibile di fornire un reddito interessante, oltre a garantire sicurezza alimentare di sussistenza. Inoltre, con la rapida urbanizzazione, sono prevedibili cambiamenti del sistema alimentare che porteranno a un aumento della domanda di prodotti freschi e lavorati a base di patate dolci.

  1. ^ dal rapanui e poi māori: kūmara, in tahitiano: ʻūmara, in hawaiano: ʻuwala
  2. ^ (EN) Ipomoea batatas, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato l'11 marzo 2024.
  3. ^ (EN) Jennifer A. Woolfe, Sweet potato : an untapped food resource, Cambridge University Press, 1992, ISBN 0-521-40295-6, OCLC 23215388.

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