Joachimstaler

Joachimsthaler (1525)
San Gioacchino stante, ai lati S I e data. In basso scudo araldico[1]; intorno AR(gento): DOM(i): SLI(c): STE(phanus): E(t): 7: FRA(tres): COM(es)[2]: D(ominus): BA(ssani)[3] Leone di Boemia. Intorno LVDOVICVS • PRIM(vs) D(ei): GRACIA REX BO(hemiae)[4]
conte Stephan Schlick, AR 28,58 g; 1525.

Joachimstaler è un Guldengroschen (o Guldiner) proveniente dalla Sankt Joachimsthal (Jáchymov in ceco) nella Boemia. Il nome viene appunto dal luogo di emissione. All'epoca la moneta fu chiamata in italiano Joachimico o Iachimico ecc.

Nel 1518 dei Guldiner spuntavano un po' ovunque nell'Europa centrale. In Boemia fu coniato un Guldiner, delle stesse dimensioni ma con un titolo leggermente inferiore, che fu chiamato Joachimsthaler poiché l'argento era estratto dai Conti di Schlick (Stefano ed i suoi sette fratelli) nella loro ricca miniera vicino a Joachimsthal, in ceco Jáchymov, ora nella Repubblica Ceca, la valle di San Gioacchino, in cui Thal (Tal) significa "valle" in tedesco. San Gioacchino, padre di Maria, era ritratto sulla moneta.

Al diritto la moneta mostra san Gioacchino e le armi dei conti Schlick; il rovescio mostra il leone di Boemia, con la doppia coda e la corona. Il passaggio del nome da Joachimsthaler al semplice Thaler viene attribuito al riformatore tedesco Erasmus Alberus (c. 1500-1553)[5]. La moneta in poco tempo divenne lo standard per il commercio europeo.

  1. ^ Lo stemma di Stephan Schlick presentava nel 1° e 4° quarto il leone di Boemia e nel 2° e 3° quarto il triangolo con i tre cerchi che erano lo stemma di Bassano del Grappa di cui Stefano era nominalmente conte
  2. ^ La lettera "M" è scritta all'interno della "O"
  3. ^ con l'argento proprio, Schlick Stephan e 7 fratelli, conte, signore di Bassano
  4. ^ Ludovicus è Ludodico Iaghellone
  5. ^ Klütz, Münznamen..

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