Khalid Shaykh Muhammad

Khalid Sheikh Mohammed nel 2001

Khalid Shaykh Muhammad (Belucistan, 1º marzo o 14 aprile 1964 circa) è un terrorista pakistano. Khalid Shaykh Muhammad (in arabo خالد شيخ محمد?; traslitterato preferibilmente dai media come Khalid Shaikh Mohammed, oltre a essere noto con almeno 50 pseudonimi[1][2]) è un prigioniero sotto custodia militare statunitense, imputato di atti di terrorismo, incluso l'omicidio di massa di civili. È stato citato in giudizio l'11 febbraio 2008 per crimini di guerra (U.S. v. Khalid Shaykh Muhammad, et al.) e per omicidio in virtù del Military Commissions Act del 2006 e rischia l'esecuzione capitale qualora fosse riconosciuto colpevole.

Khalid Shaykh Muhammad è stato membro dell'organizzazione al-Qāʿida di Osama bin Laden, malgrado abbia vissuto in Kuwait anziché in Pakistan, guidando le operazioni di propaganda di al-Qāʿida per qualche tempo verso il 1999. Secondo il rapporto della Commissione sull'11 settembre è stato "il principale architetto degli attacchi dell'11 settembre". Si crede che egli abbia svolto, o che abbia confessato di aver svolto, un ruolo in molti dei più significativi complotti terroristici negli ultimi vent'anni, incluso l'attentato al World Trade Center del 1993, il complotto denominato Progetto Bojinka, un fallito attacco nel 2002 ai danni dell'U.S. Bank Tower di Los Angeles, l'attentato di Bali dello stesso anno, il fallito attentato all'American Airlines Flight 63, i Complotti del Millennio e l'assassinio di Daniel Pearl in Pakistan.

Khalid Shaykh Muhammad è stato catturato a Rawalpindi (Pakistan) il 1º marzo 2003 dall'CIA/ISI, forse in azione congiunta con agenti del Servizio di Sicurezza Diplomatico statunitense e tradotto in un carcere americano, dove tuttora si trova. Nel settembre 2006, il governo USA ha annunciato di aver trasferito Khalid Shaykh Muhammad dal suo carcere segreto al campo di prigionia di Guantánamo Bay a Cuba.[3] Human Rights Watch e lo stesso Khalid Shaykh Muhammad hanno denunciato il fatto che le autorità statunitensi lo avrebbero sottoposto a torture, un'accusa che è stata confermata dalle notizie divulgate il 4 febbraio 2008, allorché fu rivelato che era stato sottoposto alla controversa tecnica di "annegamento simulato", chiamato anche "waterboarding"[4]. Secondo le memorie legali prodotte dall'Amministrazione Bush, Ufficio di Consulenza Legale, Muhammad è stato immerso in acqua fin quasi alla morte per asfissia per 183 volte in un solo mese.

Nel marzo 2007, dopo quattro anni di carcere, inclusi sei mesi nel campo di prigionia di Guantánamo, Khalid Shaykh Muhammad - come è stato affermato da un Tribunale per il riesame dello status di combattente[5] a Guantanamo Bay - ha confessato di essere stato il principale progettista degli attentati dell'11 settembre 2001, del fallito attentato condotto da Richard Colvin Reid tramite esplosivo nascosto all'interno del tacco della propria scarpa a bordo di un aeroplano che volava sopra l'oceano Atlantico, dell'attentato di Bali del 2002 in un night club, dell'attentato al Trade Center del 1993 e di vari altri falliti attentati.[6]

L'8 dicembre 2008, Muhammad e quattro suoi difensori inviarono una nota al giudice militare in cui esprimevano il desiderio dell'imputato di confessare e di dichiararsi colpevole.[7]

  1. ^ Inclusi Ashraf Refaat Nabith Henin, Khalid Abdul Wadood, Salem Ali, Abd al-Majid, Abd Allah al-Fak'asi al-Ghamdior, Fahd bin Abd Allah bin Khalid.
  2. ^ U.S. v. Khalid Shaikh Mohammed military tribunal charges (PDF), su news.findlaw.com, FindLaw. URL consultato il 15 luglio 2008.
  3. ^ Bush admits to CIA secret prisons, BBC News, Thursday, 7 settembre 2006, 04:18 GMT 05:18 UK
  4. ^ US judge orders CIA to turn over 'torture' memo-ACLU, su reuters.com, Reuters, 8 maggio 2008. URL consultato il 24 maggio 2008.
  5. ^ Khalid Sheikh Mohammed confession transcript (PDF), su news.bbc.co.uk, http://www.defenselink.mil, 10 marzo 2007. URL consultato il 28 agosto 2007.
  6. ^ Transcript: Khalid Sheikh Mohammed confesses 9/11 role, CNN, 14 marzo 2007. URL consultato il 14 marzo 2007.
  7. ^ Reuters wire service, Sept. 11 Defendants Ask to Plead Guilty [collegamento interrotto], in The New York Times, 8 dicembre 2008. URL consultato l'8 dicembre 2008. Top 9/11 suspects to plead guilty, BBC News, 8 dicembre 2008. URL consultato l'8 dicembre 2008.

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