Lantanoidi

Z Nome Simbolo
57 Lantanio La
58 Cerio Ce
59 Praseodimio Pr
60 Neodimio Nd
61 Promezio Pm
62 Samario Sm
63 Europio Eu
64 Gadolinio Gd
65 Terbio Tb
66 Disprosio Dy
67 Olmio Ho
68 Erbio Er
69 Tulio Tm
70 Itterbio Yb
71 Lutezio Lu

La serie dei lantanoidi (in passato lantanidi, termine coniato da Victor Moritz Goldschmidt nel 1925)[1] è costituita dai 15 elementi chimici, che sulla tavola periodica si trovano fra il bario e l'afnio. Essi hanno numero atomico compreso fra 57 e 71 (estremi inclusi).[2][3][4] Essi costituiscono, insieme a scandio e ittrio, le cosiddette terre rare.[5]

Nei lantanoidi (spesso indicati con il simbolo generico Ln) gli orbitali atomici 4f sono parzialmente o completamente riempiti, mentre gli orbitali p e d, più esterni, restano ancora vuoti. Visto lo scarso effetto degli orbitali f sulle proprietà chimiche di un elemento rispetto agli orbitali s, p e d, tutti i lantanoidi mostrano sostanzialmente lo stesso comportamento e le stesse proprietà, rendendo molto difficile una loro separazione per via chimico-fisica.

D'altra parte gli orbitali f conferiscono loro una serie di proprietà magnetiche e ottiche molto interessanti: il samario è molto usato in lega con il cobalto per fabbricare magneti permanenti, mentre l'erbio viene sfruttato come drogante per fibre ottiche allo scopo di renderle attive, cioè capaci di amplificare il segnale luminoso che le attraversa direttamente.

Per motivi di compattezza grafica, i lantanoidi e gli attinoidi sono in genere posti come nota sotto la tavola periodica, in cui al loro posto compare solo un rimando.

I lantanoidi così come i metalli di transizione possono dare luogo a ioni complessi, sebbene le specie derivanti abbiano caratteristiche completamente diverse.

Il tutto è correlabile al fatto che gli orbitali 4f risultano essere orbitali interni per cui non subiscono alterazioni in seguito all'azione del campo dei leganti, cosa che invece accade per i complessi di metalli di transizione. Va inoltre detto che per tutta la serie, lo stato di ossidazione caratteristico è il +3, gli altri stati (+2 e +4) sono molto più rari, la spiegazione di ciò risiede sempre nella considerazione che gli orbitali 4f risultano essere orbitali interni per cui difficilmente ionizzabili.

Caratteristica dei composti dei lantanoidi è la luminescenza, qualità sfruttata per la costruzione di schermi televisivi prima dell'avvento del display al plasma.

Posizione dei lantanoidi nella tavola periodica degli elementi.
  1. ^ (EN) Reino W. Hakala, Letters, in Journal of Chemical Education, vol. 29, n. 11, 1952-11, pp. 581, DOI:10.1021/ed029p581.2. URL consultato il 25 marzo 2022.
  2. ^ Theodore Gray, The Elements: A Visual Exploration of Every Known Atom in the Universe, New York, Black Dog & Leventhal Publishers, 2009, p.  240., ISBN 978-1-57912-814-2.
  3. ^ Lanthanide (archiviato dall'url originale l'11 settembre 2011)., Encyclopædia Britannica on-line
  4. ^ Norman E. Holden e Tyler Coplen, The Periodic Table of the Elements, in Chemistry International, vol. 26, n. 1, gennaio–February 2004, p. 8, DOI:10.1515/ci.2004.26.1.8.
  5. ^ Connelly et al. 2005.

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