Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino

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Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino
Le avventure di Pinocchio visto da Enrico Mazzanti, Firenze, 1883
AutoreCarlo Collodi
1ª ed. originale1881-1883
Genereromanzo per ragazzi
Sottogenerefantastico, umoristico, drammatico
Lingua originaleitaliano
AmbientazioneToscana, XIX secolo
ProtagonistiPinocchio
CoprotagonistiMastro Geppetto, la Bambina dai capelli turchini
AntagonistiMangiafoco, il Gatto e la Volpe, il pescatore verde, Lucignolo, l'Omino di burro, il Terribile Pesce-cane

Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è un romanzo fantastico per ragazzi scritto da Carlo Collodi, pseudonimo del giornalista e scrittore Carlo Lorenzini, pubblicato per la prima volta a Firenze nel febbraio 1883. Racconta le esperienze tragicomiche di Pinocchio, una marionetta animata fabbricata e considerata come un figlio dal falegname Geppetto, che grazie all'aiuto della Fata dai capelli turchini riesce a maturare moralmente finché diventa un bambino vero.

La prima metà del libro apparve originariamente a puntate fra il 1881 e il 1882 con il titolo La storia di un burattino, ma il suo successo spinse l'autore a rielaborare ed estendere il materiale per la pubblicazione in volume, che divenne subito un best seller e poi un long seller. Il romanzo di Collodi è considerato un capolavoro letterario e il suo valore narrativo venne immediatamente riconosciuto andando ben al di là della letteratura per l'infanzia grazie alla sua profondità narrativa che si presta a una pluralità di interpretazioni, la principale delle quali vede il passaggio da marionetta a bambino vero come una metafora della condizione umana: Benedetto Croce scrisse che «il legno, in cui è tagliato Pinocchio, è l'umanità» e reputò il libro una fra le grandi opere della letteratura italiana[1].

Pinocchio è un'icona universale fra le più celebri e riconoscibili e alcuni concetti originali del libro sono diventati parte della cultura popolare mondiale, in particolare la metafora visiva del naso lungo per rappresentare le bugie. Il successo di Le avventure di Pinocchio ha prodotto negli anni centinaia di edizioni con traduzioni in oltre 260 lingue, e numerose trasposizioni teatrali, televisive e cinematografiche, la più celebre delle quali è quella d'animazione del 1940 prodotta da Walt Disney e in Italia anche lo sceneggiato Rai diretto da Luigi Comencini andato in onda nel 1972.

  1. ^ B. Croce, «Pinocchio», in Idem, La letteratura della nuova Italia, vol. V, Laterza, Bari 1957 (IV ed.), pp. 330-334.

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