Leggenda del tradimento

Il monumento ai martiri della Rivoluzione altamurana (1799), situato in piazza Duomo (Altamura)

La leggenda del tradimento è una leggenda relativa agli eventi della Rivoluzione altamurana (1799). Vincenzo Vicenti (1896-1981) è stato il primo storico ad aver analizzato in modo rigoroso l'aneddoto, arrivando a disconoscerne la veridicità; il suo studio era contenuto in un manoscritto inedito dal titolo La leggenda del tradimento, pubblicato solo nel 2019 dalla figlia Arcangela Vicenti su impulso della scrittrice Bianca Tragni.[1] Lo scopo dello storico, più volte ribadito nel suo manoscritto, era quello di dimostrare che "Altamura non ebbe traditori".[2]

Lo storico Vincenzo Vicenti rintraccia anche l'anno in cui tale leggenda sarebbe nata - il 1901 - e la considera strettamente correlata a una notizia raccolta a voce dallo storico Ottavio Serena e contenuta nel suo libro Altamura nel 1799. Documenti e cronache inedite (1899), pubblicato in occasione del centenario della Rivoluzione altamurana.[3][4]

Il racconto leggendario ha avuto una vasta eco, in modo particolare a partire dalla pubblicazione di Serena del 1899, tanto che nel 1901 un claustro nel centro storico di Altamura fino ad allora noto come "claustro Cherubino Giorgio" fu ridenominato claustro del Tradimento, nome che ancora oggi porta. Ciò dimostrerebbe come, a partire da tale data, forte era la convinzione che il tradimento ci fosse realmente stato.[5]


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