Leopoldo II del Belgio | |
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Leopoldo II del Belgio con le insegne dell'Ordine della Giarrettiera | |
Re dei Belgi | |
In carica | 10 dicembre 1865 – 17 dicembre 1909 |
Predecessore | Leopoldo I |
Successore | Alberto I |
Sovrano dello Stato libero del Congo | |
In carica | 5 febbraio 1885 – 15 novembre 1908 |
Predecessore | titolo creato |
Successore | titolo abolito |
Nome completo | italiano: Leopoldo Luigi Filippo Maria Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha francese: Léopold Louis Philippe Marie Victor de Saxe Cobourg-Gotha fiammingo: Leopold Lodewijk Filips Maria Victor de Saxe Cobourg-Gotha |
Trattamento | Maestà reale |
Altri titoli | Duca di Brabante Principe del Belgio Principe di Sassonia-Coburgo e Gotha Duca in Sassonia |
Nascita | Bruxelles, 9 aprile 1835 |
Morte | Laeken, 17 dicembre 1909 (74 anni) |
Luogo di sepoltura | Chiesa di Nostra Signora di Laeken |
Casa reale | Sassonia-Coburgo-Gotha |
Padre | Leopoldo I del Belgio |
Madre | Luisa Maria d'Orléans |
Consorte | Maria Enrichetta d'Austria |
Figli | Luisa Maria Leopoldo Stefania Clementina |
Firma |
Leopoldo II del Belgio, nome completo Leopoldo Luigi Filippo Maria Vittorio di Sassonia-Coburgo-Gotha, in francese Léopold Louis Philippe Marie Victor de Saxe Cobourg-Gotha[1], in fiammingo Leopold Lodewijk Filips Maria Victor de Saxe Cobourg-Gotha (Bruxelles, 9 aprile 1835 – Laeken, 17 dicembre 1909), principe del Belgio[1], duca di Brabante[1], fu re dei Belgi dal 10 dicembre 1865 fino alla sua morte[1].
È ricordato prevalentemente per la fondazione e la brutale amministrazione dello Stato Libero del Congo, progetto che egli portò avanti quasi da privato cittadino e la cui nascita fu ufficialmente sancita dalla Conferenza di Berlino del 1884-1885. Si rivolse a Henry Morton Stanley per essere aiutato nella gestione dello stato.
Leopoldo estrasse una grande fortuna dal Congo, inizialmente con l'esportazione di avorio, poi forzando la popolazione locale a trarre gomma dalle piante. Interi villaggi vennero requisiti per farne luoghi di deposito e lavorazione della gomma stessa, causando la morte di un numero stimato tra 1 e 15 milioni di congolesi, con le stime più accreditate di 10 milioni,[2][3][4] su una popolazione totale di 25 milioni. L'amministrazione del Congo da parte di Leopoldo II viene ancora oggi ricordata come uno dei crimini internazionali più infamanti del XIX secolo e lo stesso sovrano, dopo le accuse da parte di funzionari inglesi e le proteste da parte di liberali, progressisti, socialisti, artisti, letterati e figure religiose,[5] venne poi costretto a cedere la sovranità dello stato e la sua amministrazione al governo belga, che resse la colonia ancora per mezzo secolo.
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