Lettera degli Apostoli

La Lettera degli Apostoli (latino: Epistula Apostolorum) è un apocrifo del Nuovo Testamento scritto in greco antico tra il 130 e il 170 e pervenuto in copto ed etiopico. A lungo ritenuta persa, è stata pubblicata nel 1919.

Dopo un resoconto riassuntivo del ministero di Gesù contiene istruzioni catechetiche del Signore risorto agli apostoli, con tono prevalentemente anti-gnostico.

Malgrado il nome, è più simile al genere letterario di un vangelo o di un testo apocalittico che ad un'epistola. L'opera è composta da 51 capitoli.

L'intento dell'opera è quello di sostenere la prima dottrina cristiana ortodossa, confutando lo Gnosticismo e il Docetismo. Gli gnostici Cerinto e Simon Mago sono presentati come eretici. La Lettera degli Apostoli sostiene fermamente che l'Incarnazione di Gesù fu di carne e sangue e la risurrezione della carne nel Regno di Dio prossimo venturo. Secondo il testo, esso fu redatto poco tempo dopo la risurrezione di Gesù. Sono presentate predizioni della venuta di Paolo di Tarso, della caduta di Gerusalemme e della Seconda Venuta, data per imminente nel II secolo d.C.


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