Liberalismo

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Il liberalismo (dal latino: liberalis, "proprio, degno di uomo libero")[1] è un pensiero filosofico e morale emerso nel XVII secolo come risposta avversa al potere incontrastato dei monarchi assoluti europei, ai quali era attribuito il diritto divino di regnare in base alla teoria del patriarcalismo, le cui origini si riteneva che risalissero al trono all'originario governo paterno di Adamo.[2][3][4][5]

Il liberalismo divenne un movimento distinto e significativo nel periodo dell'Illuminismo, guadagnando popolarità tra i filosofi e gli economisti occidentali, impegnato a soppiantare le norme del privilegio ereditario, della religione di Stato, della monarchia assoluta, del diritto divino dei re e del conservatorismo tradizionalista con la democrazia rappresentativa, lo Stato di diritto e l'uguaglianza sotto la legge. I liberali posero fine anche alle politiche mercantiliste, ai monopoli reali e ad altre barriere commerciali, promuovendo invece il libero scambio e la commercializzazione.[6]

Al filosofo John Locke viene sovente attribuito il merito di aver fondato il liberalismo quale tradizione distinta basata sul contratto sociale, sostenendo che ogni uomo ha il diritto naturale alla vita, alla libertà e alla proprietà e che i governi non devono violare questi diritti.[7] Mentre la tradizione liberale britannica ha enfatizzato l'espansione della democrazia, il liberalismo francese ha enfatizzato il rifiuto dell'autoritarismo ed è legato alla costruzione della nazione.[8]

I leader della "Gloriosa Rivoluzione" britannica del 1688, della Rivoluzione americana del 1776 e della Rivoluzione francese del 1789 utilizzarono la filosofia liberale per giustificare il rovesciamento armato della sovranità reale. Il XIX secolo vide l'instaurarsi di governi liberali in Europa e in Sudamerica, e si affermò insieme al repubblicanesimo negli Stati Uniti. Nella Gran Bretagna vittoriana, fu usato per criticare l'establishment politico, facendo appello alla scienza e alla ragione per conto del popolo.

Durante il XIX e l'inizio del XX secolo, il liberalismo nell'Impero Ottomano e in Medio Oriente influenzò i periodi di riforma, come il Tanzimat e Al-Nahda, e l'ascesa del costituzionalismo, del nazionalismo e del secolarismo. Questi cambiamenti, insieme ad altri fattori, hanno contribuito a creare un senso di crisi all'interno dell'Islam, che continua ancora oggi, portando al revivalismo islamico. Prima del 1920, i principali avversari ideologici del liberalismo erano il comunismo, il conservatorismo e il socialismo; il liberalismo ha anche dovuto affrontare le sfide ideologiche del fascismo e del marxismo-leninismo come nuovi avversari. Nel corso del XX secolo, le idee liberali si sono diffuse ulteriormente, soprattutto in Europa occidentale, quando le democrazie liberali sono risultate vincitrici di entrambe le guerre mondiali e della guerra fredda.

La dottrina politica liberale in genere sostiene una concezione dello Stato incentrata sull'idea di un governo limitato nel potere, in inequivocabile contrapposizione all'assolutismo, e pone un forte accento sull'autonomia individuale e sulla libertà quali valori imprescindibili. Il liberalismo si distingue per la sua natura non monolitica e la sua continua evoluzione, influenzata dall'idea della costante lotta per la libertà. Originariamente focalizzato principalmente sui diritti politici, col tempo il liberalismo ha incluso anche la tutela dei diritti civili e sociali.[9][10] Queste evoluzioni hanno avuto un impatto significativo sullo sviluppo delle democrazie liberali contemporanee, mostrando come il liberalismo si sia adattato alle mutevoli esigenze e valori della società.[11][12]

Il liberalismo contemporaneo comprende varie e talvolta contraddittorie correnti di pensiero legate da un'ascendenza comune.[13] In linea di massima, nel corso della storia, gli elementi comuni sposati dalla maggior parte dei pensatori liberali includono: le libertà civili, i diritti inalienabili individuali, lo Stato di diritto (includente della separazione dei poteri), la separazione tra Stato e Chiesa (ossia lo Stato secolare), l'uguaglianza di fronte alla legge, il consenso del governato, il diritto di proprietà e un'efficiente economia di mercato.[14][15] Altri obiettivi spesso accettati dai liberali sono il suffragio universale e l'accesso universale all'istruzione. In alcuni Stati europei e in Nord America, l'affermazione del liberalismo sociale è diventata una componente fondamentale per l'espansione dello Stato sociale.

  1. ^ De Felice, p. 101.
  2. ^ Norberto Bobbio, Liberalismo, in Dizionario di filosofia, a cura di A. Biraghi, Milano, 1957.
  3. ^ Liberalismo in "Enciclopedia delle scienze sociali", su treccani.it. URL consultato il 25 maggio 2022.
  4. ^ Huxley, p. 387.
  5. ^ Hulliung, p. 410.
  6. ^ Gould, p. 3.
  7. ^ Tuckness, p. 1.
  8. ^ Kirchner, p. 3.
  9. ^ Corrado Ocone, Liberalismo: cos'è (PDF), su corradoocone.com.
    «La questione dell'identità e definizione del liberalismo si complica ulteriormente se si pensa che la stessa dottrina è andata trasformandosi e evolvendosi nel tempo, sia da un punto di vista teorico (seguendo in qualche modo le vicende della filosofia moderna) sia da quello pratico (alla difesa dei diritti politici si è aggiunta quella dei diritti civili e sociali).

    Vi è anche chi ha definito il liberalismo una dottrina che ha necessità di ridefinirsi continuamente, a seconda delle esigenze storiche: ai problemi e sfide di libertà sempre diversi devono corrispondere risposte liberali sempre nuove e ugualmente diverse: non esiste il liberalismo, esiste la continua lotta umana per la libertà

    (cfr. Nicola Matteucci, Il liberalismo in un mondo in trasformazione, 1969)»
  10. ^ Stefano De Luca (a cura di), Liberalismo, su Enciclopedia dei ragazzi, Treccani, 2006.
    «Avendo accompagnato lo sviluppo della civiltà occidentale dal Seicento a oggi e in contesti nazionali diversi tra loro, il liberalismo ha assunto varie fisionomie, senza però abbandonare mai la sua vocazione antiautoritaria»
  11. ^ Bobbio, p. 29.
  12. ^ Hardin, p. 220.
  13. ^ (EN) Amy H. Sturgis, The Rise, Decline, and Reemergence of Classical Liberalism, su belmont.edu, The Locke Smith Institute (archiviato dall'url originale il 3 agosto 2006).
  14. ^ Liberalismo, su Enciclopedia on line, Treccani.
  15. ^ Fonti:

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