Libertino (sociologia)

Voce principale: Libertinismo.
Marchese de Sade, filosofo e scrittore francese, delegato della Convenzione nazionale durante la Rivoluzione; appassionato di pratiche sessuali violente, il termine sadismo deriva dal suo cognome.
John Wilmot, nobile e poeta inglese, wit alla corte di Carlo II Stuart; rinomato per le sue opere di satira, è stato uno dei libertini più celebri del Seicento.

Con il termine libertino viene generalmente definita una persona che conduce una vita interamente dedita al libertinaggio, cioè ai piaceri, in particolare quello sessuale, guidata da una concezione della vita di stampo edonista e spesso libertaria, filosoficamente aderente al libertinismo (chiamato nel caso specifico, in genere, "libertinaggio") e che segue solo i propri capricci, fino alla sfrenatezza, senza alcuna intenzione di sottomettersi alla morale dominante corrente.

I libertini sono personaggi che appaiono anche in molti romanzi; spesso sono uomini (a volte donne, si veda Juliette di Sade) che sprecano la loro fortuna, di solito ereditata, in vino, donne, sesso e divertimenti, e la loro prodigalità può condurli ad incorrere in debiti: ideologicamente sono anche atei, materialisti, oppure poco religiosi, cinici e/o nichilisti; talvolta seguono una doppia morale o doppia verità, una rispettabile in pubblico ma in cui non credono nel privato e viceversa, come nel romanzo Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos. Nella commedia dell'arte poi, il libertino viene rappresentato anche come uno che si diletta nel gioco d'azzardo e come forte bevitore.


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