Proto-cartvelico † | |
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Altri nomi | Cartvelico comune, antico cartvelico |
Parlato in | Caucaso, più precisamente Transcaucasia |
Periodo | IV millennio a.C. - inizio II millennio a.C. (grossomodo corrispondente al periodo della cultura di Kura-Araxes) |
Locutori | |
Classifica | estinta |
Altre informazioni | |
Tipo | Lingua agglutinante, attivo-stativa |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingua proto-cartvelica |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | ccs-pro (EN)
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Cartina (in georgiano) raffigurante la probabile estensione, secondo coeve fonti assire e armene, dei territori abitati da tribù cartveliche tra VIII e VII secolo a.C., propagatesi dall'epicentro della Cartalia (regione anticamente conosciuta col nome di Iberia). Secondo le teorie più diffuse e accreditate, sarebbero le aree pedemontane del Caucaso Minore, fra Erevan e Tbilisi, la Urheimat proto-cartvelica. | |
La lingua proto-cartvelica[N 1] (in georgiano წინარექართველური ენა?, latinizzato come ts'inarekartveluri ena), detta anche cartvelico comune[1][2] (pronunciato [kart'vɛliko][3]), antico cartvelico[4] o, più semplicemente, proto-cartvelico,[5][6] è un'ipotetica protolingua eurasiatica e rappresenta l'antenato comune delle lingue caucasiche meridionali,[7] appunto note, in alternativa, come cartveliche e parlate ancora oggi alle pendici del Caucaso, in particolare nel Caucaso meridionale, da alcuni milioni di locutori.[8][9]
Il proto-cartvelico costituisce il prodotto e la sintesi della ricostruzione dell'idioma impiegato dai progenitori degli attuali popoli cartvelici, resa possibile dalla comparazione interna e dall'analisi linguistica delle moderne lingue cartveliche attraverso il metodo storico-comparativo,[2] e nonostante, come ogni lingua ricostruita, non sia attestato da alcuna fonte scritta,[2] la passata esistenza di tale lingua è ampiamente accettata e dimostrata dai glottologi del settore.[10] Alcuni studiosi, inoltre, sono arrivati ad individuare e delineare i tratti essenziali del livello linguistico immediatamente successivo al proto-cartvelico, anch'esso, logicamente, ricostruito: si tratta del proto-carto-zano, sottofamiglia sudcaucasica raggruppante (proto-)georgiano e (proto-)zano.[1][7]
Alla luce di quanto emerge dalla ricostruzione, le seguenti sono da considerare caratteristiche salienti del proto-cartvelico: l'alternanza vocalica morfofonologica funzionale (altrimenti conosciuta, con termine tedesco, come Ablaut),[11] il ricco inventario fonematico,[12] gli estremi accumuli (tecnicamente detti, in inglese, cluster) consonantici e il particolare comportamento morfosintattico, da avvicinare alle lingue attive[13] ma con una rilevante tendenza accusativa.[14]
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