Tracico † | |
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Parlato in | Tracia |
Periodo | estinta dall'VIII secolo d.C. |
Locutori | |
Classifica | estinta |
Tassonomia | |
Filogenesi | Lingue indoeuropee Lingua tracica |
Codici di classificazione | |
ISO 639-3 | txh (EN)
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Glottolog | thra1250 (EN)
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La lingua tracica, detta anche lingua tracia[1], trace o tracio[2], è una lingua indoeuropea estinta, un tempo parlata dagli antichi Traci, nell'area balcanica corrispondente grosso modo all'attuale Bulgaria e zone limitrofe (sud-est della Serbia, Repubblica di Macedonia orientale, Grecia nord-orientale, Turchia europea e parte di quella asiatica corrispondente all'antica Bitinia). Non sviluppò mai una propria scrittura ma si servì dell'alfabeto greco e, più tardi, di quello latino. La lingua trace nel V secolo era stata parzialmente latinizzata per cui la si può classificare come un "embrione" tra le prime lingue romanze balcaniche. Scomparve completamente agli inizi dell'VIII secolo con le invasioni degli Slavi, i quali, secondo lo storico Francis Conte, «sommersero la civiltà urbana dei Traci romanizzati con il loro numero, approfittando della scarsa protezione offerta dalle guarnigioni bizantine, al tempo impegnate nelle vittoriose campagne d'Occidente ordinate da Giustiniano nel 527-565.»[3]
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