Lingue maleo-polinesiache

Lingue maleo-polinesiache
RegioniSud-est asiatico e Pacifico occidentale
Locutori
Totale385 milioni
Tassonomia
FilogenesiLingue austronesiane
Codici di classificazione
ISO 639-5poz
Linguist Listmlpo (EN)
Glottologmala1545 (EN)

     Le lingue maleo-polinesiache

     Borneo-Filippine)

     Sunda-Sulawesi)

     maleo-polinesiaco centrale

     Baia Halmahera-Geelvink, lingua della Nuova Guinea Occidentale

     le lingue oceaniche occidentali

Le lingue maleo-polinesiache[1][2][3], a volte definite anche maleo-polinesiane[4] o malesi-polinesiane,[5] sono una famiglia linguistica, che rappresenta il più importante sottogruppo delle lingue austronesiane, con approssimativamente 385 milioni di parlanti. Questa famiglia linguistica è diffusa nelle isole del Sud-est asiatico, dell'Oceano Pacifico e in Asia continentale.

Le lingue del gruppo maleo-polinesiaco presentano numerose innovazioni fonologiche e lessicali, rispetto alle lingue occidentali formosane, incluso il livellamento della lingua proto-austronesiana *t, *C to /t/ e *n, *N to /n/. Uno studio del 2008 del Austronesian Basic Vocabulary Database osserva una stretta connessione tra questa lingua e quella dei Paiwan. Il termine "lingue maleo-polinesiache" è coniato nel 1841 da Franz Bopp sulla suggestione di Wilhelm von Humboldt per designare l'insieme delle lingue di questa famiglia.

  1. ^ Renward Brandstetter, MALEO-POLINESIACHE, LINGUE, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1934. Modifica su Wikidata
  2. ^ Mario Pei, La meravigliosa storia del linguaggio, Sansoni, 1952.
  3. ^ Carlo Tagliavini, Introduzione alla glottologia, Volume 2, Patron, 1966.
  4. ^ Giulio C. Lepschy (a cura di), Storia della linguistica, Volume III, Il Mulino, 1994, ISBN 88-15-03452-8.
  5. ^ Filippo Bencardino, Vittorina Langella, Lingua, cultura, territorio: rapporti ed effetti geografici, Patron, 1992.

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