Manowar | |
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I Manowar in concerto ad Erfurt, Germania, 2016 | |
Paese d'origine | Stati Uniti |
Genere | Epic metal[1][2] Power metal[3][4] Heavy metal[3][5][6] |
Periodo di attività musicale | 1980 – in attività |
Etichetta | Magic Circle Music Nuclear Blast |
Album pubblicati | 21 |
Studio | 13 |
Live | 3 |
Raccolte | 5 |
Sito ufficiale | |
«Heavy metal will never die!»
«L'heavy metal non morirà mai!»
I Manowar sono un gruppo musicale heavy metal statunitense nato ad Auburn, New York, nel 1980, dall'incontro tra il bassista del gruppo Joey DeMaio e il chitarrista Ross the Boss.
Il nome del gruppo deriva da un termine usato nell'inglese arcaico, per l'appunto man o' war o man-o-war, che indicava una tipologia di navi da guerra a vela in uso tra il XVI e il XIX secolo[5]. Un'altra possibile traduzione è quella che intende man-o'-war una contrazione di man of war, letteralmente uomo di guerra. I temi ricorrenti delle loro canzoni sono la mitologia, la guerra, la lealtà e l'onore. I testi delle loro canzoni presentano spesso elogi alla musica heavy metal, che è vista non solo come un genere musicale, ma come un vero e proprio stile di vita, di cui i Manowar si vantano di essere gli unici seguaci e portatori della parola[5].
I Manowar sono tra i gruppi antesignani e fondatori del sottogenere epic metal; pionieristico in tal senso è soprattutto l'album Into Glory Ride, pubblicato nel 1983[7]. Il gruppo detiene anche un vasto numero di record. In particolare rivendicano il titolo di "band più rumorosa del mondo" (precedentemente appartenuto ai Motörhead) grazie al Guinness dei primati che ha registrato questo fatto. La band è infatti giunta, nel 1994, a quota 129.5 decibel, ed ha battuto i record seguenti nel 2008 (durante il soundcheck della seconda edizione del Magic Circle Festival), arrivando a 138.4 decibel[8] (con punte di 139 db)[9], attraverso uno speciale equipaggiamento costruito da John "Dawk" Stillwell[10]. Inoltre è stata la prima band metal a includere argomenti di guerra, spade e metallo sia nelle loro canzoni che nelle loro copertine[5], a costruirsi un set di amplificatori e chitarre da sé e su propria misura[5], ad aver registrato un album in Dolby 5.1[5] e detengono il record per il concerto metal più lungo della storia, con una prestazione di 5 ore e 1 minuto in cui hanno eseguito oltre 50 brani[11].
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