Marchesato di Finale

Marchesato di Finale
Dati amministrativi
Nome ufficialeMarchionatus Finarii
Lingue ufficialiitaliano, latino
Lingue parlateligure (var. finalese), piemontese (var. Dialetto langarolo)
CapitaleFinale  (3000 ab. / XVI secolo)
Altre capitaliSavona
(fino al 1179)
Dipendente da Sacro Romano Impero
Politica
Forma di governomonarchia assoluta
(marchesato)
Marchese
Nascita10 giugno 1162 con Enrico I del Carretto
CausaGuerra della Lega Lombarda
Fine2 marzo 1602 con Sforza Andrea del Carretto
CausaNuda proprietà al Re di Spagna
Territorio e popolazione
Territorio originaleFinale Ligure
Massima estensione375 km² circa nel secolo XIV
Economia
Valutafinarino, oltre a monetazione genovese, milanese e poi spagnola
Risorseitticoltura, agricoltura
Commerci condal mar Nero all'Inghilterra e con l'entroterra piemontese e lombardo
Religione e società
Religione di StatoCattolicesimo
Classi socialinobili, clero,
pescatori, contadini
Il marchesato nel 1749
Evoluzione storica
Preceduto da Marca di Savona
Succeduto da Regno di Spagna
Ora parte diItalia

Il marchesato di Finale fu un antico Stato italiano preunitario, situato nell'attuale Liguria. Il suo territorio, originariamente esteso anche nelle Langhe, si ridusse poi a quello oggi appartenente ai comuni di Finale Ligure, Calice Ligure, Rialto, Orco Feglino, Tovo San Giacomo, Magliolo, Bormida, Osiglia, Pallare, Carcare, Calizzano, Massimino. Il marchesato fu il più longevo residuo dell'antica marca aleramica. I suoi possedimenti furono governati ininterrottamente per sei secoli da una stessa dinastia di marchesi aleramici, noti inizialmente col nome di marchesi del Vasto, poi con quello di marchesi di Savona, quando reggevano la marca di Savona (comprendente anche le Langhe), e successivamente di marchesi Del Carretto, quando Savona si costituì in libero comune.[1]

  1. ^ Silla, p. 15.

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