Maxiprocesso di Palermo

«Questo è un processo come tutti gli altri, per quanto smisurato. Ciò che vi chiedo non è la condanna della mafia, già scritta nella storia e nella coscienza dei cittadini, ma la condanna dei mafiosi che sono raggiunti da certi elementi di responsabilità.»

Maxiprocesso di Palermo
Un'udienza del maxiprocesso
TribunaleTribunale di Palermo
Data10 febbraio 1986
Delitti
Sentenza30 gennaio 1992
Giudici
  • Alfonso Giordano (Primo grado)
  • Vincenzo Palmegiano (Appello)
  • Arnaldo Valente (Cassazione)

Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell'organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri.

Il maxiprocesso deve il proprio soprannome alle sue enormi proporzioni: in primo grado gli imputati erano 475 (poi scesi a 460 nel corso del processo), con circa 200 avvocati difensori[1]. Il processo di primo grado si concluse con pesanti condanne: 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione. Dopo un articolato iter processuale tali condanne furono poi quasi tutte confermate dalla Cassazione[2]. A quanto è dato sapere, si tratta del più grande processo penale mai celebrato al mondo.[3]

Durò dal 10 febbraio 1986 (giorno di inizio del processo di primo grado) al 30 gennaio 1992 (giorno della sentenza finale della Corte di Cassazione). Tuttavia spesso per maxiprocesso si intende il solo processo di primo grado, durato fino al 16 dicembre 1987.

  1. ^ Giordano, p. 53.
  2. ^ Giordano, p. 291.
  3. ^ Giordano, p. 68.

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