Mohammed Omar

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Mohammed Omar

Capo del consiglio supremo dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan
Durata mandato27 settembre 1996 –
13 novembre 2001
Capo del governoMohammad Rabbani
Abdul Kabir
(ad interim)
PredecessoreBurhanuddin Rabbani (come Presidente)
SuccessoreBurhanuddin Rabbani
(come Presidente)

Guida suprema dei talebani
Durata mandatosettembre 1994 –
23 aprile 2013
SuccessoreAkhtar Mansour

Dati generali
Partito politicoIslamic and National Revolution Movement of Afghanistan
Titolo di studioDiploma di scuola coranica
Mohammed Omar
NascitaNodeh, 18 maggio 1959
MorteKarachi, 23 aprile 2013 (53 anni)
Cause della morteTubercolosi
Luogo di sepolturaDistretto di Shinkay, Zabol, Afghanistan
EtniaPashtun
ReligioneSunnita
Dati militari
Paese servito Emirato Islamico dell'Afghanistan
Forza armata Mujaheddin
Harakat-i Inqilab-i Islami
Talebani
Anni di servizio1983 - 1991
1994 - 2013
GradoComandante supremo
GuerreGuerra in Afghanistan (1979-1989)
Guerra civile in Afghanistan (1989-1992)
Guerra in Afghanistan (2001-2021)
BattaglieBattaglia di Arghandab
Battaglia di Jalalabad
Operazione Enduring Freedom
Nemici storiciBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Comandante di Talebani
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Il mullah Mohammed ʿOmar (in lingua pashtu, scritta in caratteri arabi: ملا محمد عمر, traslitterato mlā' mḥmd 'mr, conosciuto comunemente come Mullah ʿOmar; Nodeh, 18 maggio 1959Karachi, 23 aprile 2013[1]) è stato un generale e politico afghano, guida suprema dei talebani. È stato Emiro dell'Emirato Islamico dell'Afghanistan dal 1996 al 2001.

'Omar era sulla lista dei ricercati da parte del Dipartimento di Stato statunitense in seno al "Rewards for Justice"[2] avendo ospitato Osama bin Laden e i miliziani di al-Qaeda nel periodo precedente l'attacco dell'11 settembre alle Torri Gemelle di New York.

  1. ^ Il governo afghano conferma: «Il mullah Omar è morto nel 2013», su corriere.it, 29 luglio 2015. URL consultato il 30 gennaio 2018.
  2. ^ Program Overview, su rewardsforjustice.net, Washington, DC, U.S.A., Rewards for Justice. URL consultato il 13 novembre 2012.

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