Monetazione hispanica

Con monetazione hispanica si intende l'insieme delle monete coniate nella penisola iberica durante l'antichità.

In una prima fase le monete furono coniate dalle città fondate da Greci e Fenici, monete che ripresero i tipi caratteristici delle due culture.

Negli ultimi decenni del terzo secolo inizia la presenza di una monetazione emessa dalle città legate a Roma. Queste monete presentano caratteristiche proprie ed usano l'alfabeto iberico. Accanto a queste si iniziano a coniare monete con l'alfabeto latino.

Dopo il 133 a.C. con la fine delle guerre celtibere e la caduta di Numantia c'è una forte restrizione degli spazi di autonomia delle popolazioni iberiche e la monetazione con l'alfabeto iberico rimane ristretta a poche zecche mentre le altre emissioni usano l'alfabeto latino. Una parziale ripresa dell'alfabeto iberico si ebbe durante la presenza di Sertorio.

Alla fine della repubblica romana ci furono monete emesse nella penisola iberica con legende latine ed a cura di magistrati romani, in particolare durante il periodo delle guerre civili. Si tratta per lo più di monete coniate dalle parti in lotta per pagare i soldati.

Anche durante l'impero furono coniate monete nella penisola. A questa si affiancarono monete in cui era rappresentata l'Hispania come quelle di Galba o di Adriano. In particolare nelle monete di Adriano la Hispania è rappresentata come una donna, reclinata su dei massi, con un ramo nella mano; un coniglio si trova vicino ai suoi piedi. Esiste un'altra serie di monete in cui la Hispania è raffigurata, sempre con il ramo ed il coniglio, in ginocchio davanti all'imperatore che la invita ad alzarsi ed intorno la legenda RESTITVTORI HISPANIAE.


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