Monete di Venezia

Michele Steno (1400-1413): ducato
S M VENET[1] MICAEL STEN. A sinistra San Marco stante che offre uno stendardo al Doge. Cristo stante di fronte, in "mandorla" ellittica. Intorno SIT T XPE DAT Q T REGIS ISTE DVCAT[2]
AV 21mm, 3,50 g

La monetazione veneziana è l'insieme delle monete coniate e utilizzate dalla Repubblica di Venezia dalla seconda metà del XII secolo[3] fino alla sua caduta avvenuta nel 1797. Con l'avvento del Regno d'Italia nel 1866 la zecca assolse funzioni di stabilimento di affinazione e fu definitivamente chiusa nel 1870[4][5].

Sebbene non si abbiano notizie certe sull'inizio della pratica di coniazione nel Ducato di Venezia, storici antichi come Andrea Dandolo o Marin Sanudo facevano risalire la concessione del privilegio di battere moneta ai re d'Italia Rodolfo (nel 921) e Berengario II (nel 950), anche se è probabile che tale diritto fosse già in precedenza stato concesso dagli imperatori bizantini[6] e già circolavano denari con i nomi di Venezia e degli imperatori carolingi Ludovico I (814-840) e Lotario I (840-855). Notizie si hanno poi, attorno al 1031 di monete coniate dal doge Ottone Orseolo, mentre nel 1193-1202 Enrico Dandolo imprimeva certamente per la prima volta a Venezia la moneta d'argento detta Matapan, dall'omonimo promontorio greco.

Grazie ai suoi commerci la repubblica di Venezia era uno dei più ricchi stati europei ed ebbe una ricca produzione monetaria che esercitò notevoli influenze nel bacino del Mediterraneo ed in Europa.

Il tipo più ricorrente era quello che recava al dritto l'immagine del doge che riceveva da San Marco lo stendardo.

Questo tipo era usato nel ducato d'argento ed in particolare in quello d'oro, che prese in seguito il nome di zecchino.

Nello zecchino al rovescio era raffigurato Cristo in un ovale, detto "mandorla", contenente nove stelle. I tipi dello zecchini rimasero assolutamente immutati dalla prima coniazione del 1284 all'ultima, lo zecchino di Ludovico Manin, cinque secoli dopo. Anche le emissioni battute dagli austriaci, a nome dell'imperatore Francesco II usarono gli stessi tipi.[5]

Le più importanti monete coniate dalla Serenissima sono:

La coniazione veniva effettuata a Venezia, nel Palazzo della Zecca, e tale attività veniva rigidamente sorvegliata dalla Quarantia, assemblea con funzioni di indirizzo economico-finanziario e di Tribunale Supremo.

  1. ^ S[anctus] M[arcus] VENET[us]: "San Marco di Venezia"
  2. ^ SIT T[ibi] XPE (Christe) DAT[us] Q[uem] T[u] REGIS ISTE DVCAT[us]: "Sia dato a te, Cristo, questo ducato che tu regni"
  3. ^ Scheda del primo denaro
  4. ^ Gamberini: Prontuario...
  5. ^ a b Gigante: Monete...
  6. ^ Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica: qui

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