Napoleone Bonaparte

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Napoleone I di Francia
Jacques-Louis David, Napoleone Bonaparte nel suo gabinetto di lavoro, olio su tela, 1812,
National Gallery of Art
Imperatore dei francesi
Stemma
Stemma
In carica
Incoronazione2 dicembre 1804, Cattedrale di Notre-Dame
Predecessore
  • sé stesso come Primo Console (I)
  • Luigi XVIII come Re di Francia (II)
EredeNapoleone II
Successore
Re d'Italia
In carica17 marzo 1805 -
11 aprile 1814
Incoronazione26 maggio 1805, Duomo di Milano
Altri titoliPresidente della Repubblica Italiana (1802-1805)
Mediatore della Confederazione svizzera (1803-1813)
Protettore della Confederazione del Reno (1806-1813)
Coprincipe di Andorra (1806-1814)
Principe dell'Isola d'Elba (1814-1815)
Primo console della Repubblica Francese (1799-1804)
NascitaAjaccio, 15 agosto 1769
MorteLongwood, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821
Luogo di sepolturaHôtel des Invalides, Parigi
Casa realeBonaparte
PadreCarlo Maria Buonaparte
MadreMaria Letizia Ramolino
ConiugiGiuseppina di Beauharnais
Maria Luisa d'Austria
FigliNapoleone II
Alcuni figli illegittimi (almeno due)
Firma
Napoleone Bonaparte
Jacques-Louis David, Napoleone attraversa il passo del Gran San Bernardo, olio su tela, 1800,
Musée national de châteaux de Malmaison
Soprannome"il piccolo caporale", "il rapato"
NascitaAjaccio, 15 agosto 1769
MorteLongwood House, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821 (51 anni)
Cause della mortecancro allo stomaco
Dati militari
Paese servito Regno di Francia
Regno di Francia (1791-1792)
Prima Repubblica francese
Primo Impero francese
Forza armata Reale esercito francese
Esercito rivoluzionario francese
Grande Armata
SpecialitàArtiglieria
UnitàArmata d'Italia
Armata d'Oriente
Armata d'Inghilterra
Grande Armata
Armata del Nord
Anni di servizio1779-1815
GradoGenerale di brigata
GuerreGuerre rivoluzionarie francesi
Guerre napoleoniche
BattaglieBattaglia di Montenotte
Battaglia di Lodi
Battaglia di Castiglione
Battaglia del Ponte di Arcole
Battaglia di Rivoli
Battaglia delle piramidi
Battaglia di Marengo
Battaglia di Ulma
Battaglia di Austerlitz
Battaglia di Jena
Battaglia di Eylau
Battaglia di Friedland
Battaglia di Eckmühl
Battaglia di Wagram
Battaglia di Smolensk
Battaglia di Borodino
Battaglia di Dresda
Battaglia di Lipsia
Battaglia di Ligny
Battaglia di Waterloo
Comandante diGrande Armata
Armata d'Italia
Armata d'Oriente
Nemici storiciJean-Pierre de Beaulieu
Dagobert von Wurmser
Joseph Alvinczy
Antoine Le Picard de Phélippeaux
Pierre-Marie-Auguste Picot de Peccaduc
Michael von Melas
Horatio Nelson
Karl Mack
Michail Kutuzov
principe di Hohenlohe
Levin von Bennigsen
arciduca Carlo
Michail Barclay de Tolly
Gebhard von Blücher
principe Schwarzenberg
duca di Wellington
Fonti citate nel corpo del testo
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Napoleone Bonaparte, spesso chiamato per antonomasia anche solo Napoleone (Ajaccio, 15 agosto 1769[N 1]Longwood, Isola di Sant'Elena, 5 maggio 1821), è stato un politico e generale francese, fondatore del Primo Impero francese e protagonista della prima fase della storia contemporanea europea, detta "età napoleonica".

Nato in Corsica da una famiglia della piccola nobiltà italiana, studiò in Francia, dove divenne ufficiale d'artiglieria e quindi generale durante la Rivoluzione francese. Famoso grazie alle vittorie ottenute nel corso della prima campagna d'Italia, dopo il colpo di Stato del 18 brumaio (9 novembre 1799) assunse il potere in Francia: fu Primo Console dal novembre di quell'anno al 18 maggio 1804, e Imperatore dei francesi, con il nome di Napoleone I (Napoléon Ier) dal 2 dicembre 1804 al 14 aprile 1814 e nuovamente dal 20 marzo al 22 giugno 1815. Fu anche presidente della Repubblica Italiana dal 1802 al 1805, re d'Italia dal 1805 al 1814, «mediatore» della Confederazione svizzera dal 1803 al 1813 e «protettore» della Confederazione del Reno dal 1806 al 1813.

Grande uomo di guerra, protagonista di oltre vent'anni di campagne in Europa, Napoleone è stato considerato il più grande stratega della storia dallo storico militare Basil Liddell Hart,[1] mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a definirlo "l'incomparabile maestro dell'arte della guerra" e "il più grande dei grandi".[2] Grazie al suo sistema di alleanze e a una serie di brillanti vittorie contro le potenze europee, conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale, esportando gli ideali rivoluzionari di rinnovamento sociale e arrivando a controllare numerosi Regni tramite persone a lui fedeli (Giuseppe Bonaparte in Spagna, Gioacchino Murat nel Regno di Napoli, Girolamo Bonaparte in Vestfalia, Jean-Baptiste Jules Bernadotte nel Regno di Svezia e Luigi Bonaparte nel Regno d'Olanda).

La sua riforma del sistema giuridico (confluita nel Codice Napoleonico) introdusse chiarezza e semplicità delle norme e pose le basi per il moderno diritto civile.

La disastrosa campagna di Russia (1812) segnò il tramonto del suo dominio sull'Europa. Sconfitto nella battaglia di Lipsia dagli alleati europei nell'ottobre del 1813, Napoleone abdicò il 4 aprile 1814 e fu esiliato all'isola d'Elba. Nel marzo del 1815, abbandonata furtivamente l'isola, sbarcò a Golfe Juan, vicino ad Antibes, e rientrò a Parigi senza incontrare opposizione, riconquistando il potere per il periodo detto dei "cento giorni", finché non venne definitivamente sconfitto dalla settima coalizione nella battaglia di Waterloo, il 18 giugno 1815. Trascorse gli ultimi anni di vita in esilio all'isola di Sant'Elena, sotto il controllo dei britannici. Dopo la sua caduta il congresso di Vienna ristabilì in Europa i vecchi regni pre-napoleonici (Restaurazione).

Fu il primo regnante della dinastia dei Bonaparte. Sposò Giuseppina di Beauharnais nel 1796 e, in seconde nozze, l'arciduchessa Maria Luisa d'Austria, l'11 marzo 1810, dalla quale ebbe l'unico figlio legittimo, Napoleone Francesco, detto il re di Roma (1811-1832). La sua figura ha ispirato artisti, letterati, musicisti, politici, filosofi e storici, dall'Ottocento[3] ai giorni nostri.


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  1. ^ Liddell Hart, pp. 224, 230.
  2. ^ Tàrle, pp. 418, 424.
  3. ^ Planert, Ute. Il «revenant». Il ritorno di Napoleone nella storia della cultura europea ai primi del XIX secolo, Annali dell'Istituto storico italo-germanico in Trento, Vol. 1, no. 1 (gennaio-giugno 2014), 35-60.

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