Naqib al-ashraf

Naqīb al-ashrāf (pl. nuqabāʾ) è un'espressione araba usata per indicare un ruolo governativo e onorifico di varie realtà statuali del mondo islamico, attribuita al principale esponente, o supervisore, dei discendenti del profeta Maometto.[1] I discendenti di Muḥammad sono noti come Ashrāf e nella storia islamica essi si sono organizzati in ampi gruppi o corporazioni, sui vari territori del mondo musulmano.[1] Ciò avvenne per assicurare loro un posto speciale nelle società islamiche e mantenere i loro privilegi onorifici e sociopolitici.[1]

Tale figura fu istituita all'epoca del Sultanato mamelucco del Cairo e fu mantenuta dall'Impero ottomano dopo la conquista del 1517.[2] Durante l'età ottomana, esisteva un Naqīb al-Ashrāf imperiale che nominava i provinciali e subordinati Nuqabāʾ al-Ashrāf. Le nomine erano rinnovate su base annuale. L'incarico ufficiale del Naqīb al-Ashrāf era quello di tenere aggiornati gli elenchi degli Ashrāf e di distribuire ai Nuqabāʾ al-Ashrāf provinciali i beni e i fondi necessari per amministrare le questioni degli Ashrāf nelle loro rispettive giurisdizioni.[1]

Agli Ashrāf nell'Impero ottomano erano accordati privilegi speciali, che comprendevano l'inviolabilità personale, le esenzioni da alcune imposte e l'immunità giuridica. In caso di un'azione legale contro un membro degli Ashrāf, il Naqīb al-Ashrāf sarebbe intervenuto e avrebbe giudicato la pretesa avanzata dal denunciante.[3]

Il Naqīb al-Ashrāf imperiale, essendo egli stesso uno Sharīf, era residente nella capitale ottomana di Istanbul[2] e svolgeva un ruolo significativo nel cerimoniale di corte a Istanbul.[3]

  1. ^ a b c d Damurdashi, ed. Muhammad, p. 43.
  2. ^ a b Imber e Kiyotaki, p. 198.
  3. ^ a b Meriwether, p. 46.

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