Negromanzia

John Dee ed Edward Kelley evocano lo spirito di una persona deceduta (Ebenezer Sibly, Astrology by Sibly, 1806).

La negromanzia,[1][2] anche nella forma necromanzia, (dal greco νεκρομαντεία, nekromanteía, composto di νεκρός, nekrós, «morto», e μαντεία, manteía, «predizione») è una forma di divinazione, in cui i praticanti, detti negromanti, cercano di evocare gli spiriti dei defunti. A partire dal Medioevo, la negromanzia è stata associata spesso alla magia nera e all'evocazione del Demonio.

Sinonimo di negromanzia è psicomanzia (dal greco ψυχο-, psycho-, «anima»).[3]

  1. ^ Negromanzìa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 27 aprile 2020.
  2. ^ Negromanzia, su Sapere.it, De Agostini. URL consultato il 27 aprile 2020.
  3. ^ psicomanzìa, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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