New Horizons

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New Horizons
Emblema missione
Immagine del veicolo
Illustrazione artistica della sonda automatica New Horizons
Dati della missione
OperatoreNASA
NSSDC ID2006-001A
SCN28928
Destinazionesistema di Plutone, fascia di Kuiper
EsitoSorvoli di Plutone e di MU69 avvenuti con successo
VettoreAtlas V 551
Lancio19 gennaio 2006
Luogo lancioCape Canaveral Air Force Station Space Launch Complex 41
Proprietà del veicolo spaziale
Massa478 kg
CostruttoreApplied Physics Laboratory
Strumentazione
  • Long Range Reconnaissance Imager (LORRI)
  • Pluto Exploration Remote Sensing Investigation (PERSI)
  • Ralph
  • MVIC
  • Spettroscopio per l'infrarosso (LEISA)
  • Spettroscopio per l'ultravioletto (Alice).
  • PAM
    • SWAP
    • PEPSSI
  • Radio Science Experiment (REX)
  • Student-built dust counter (SDC)
Sito ufficiale
Programma New Frontiers
Missione precedenteMissione successiva
Juno

New Horizons è una sonda spaziale sviluppata dalla NASA per l'esplorazione di Plutone e del suo satellite Caronte. Il lancio è avvenuto il 19 gennaio 2006 dalla base di Cape Canaveral e il sorvolo di Plutone ha avuto luogo il 14 luglio 2015, alle 13:49:57 ora italiana.[1]

L'obiettivo primario è studiare la geologia e la morfologia del pianeta nano Plutone e del suo satellite Caronte, creare una mappa della superficie dei due corpi celesti e analizzarne l'atmosfera. Altri obiettivi includevano lo studio dell'atmosfera dei due corpi celesti al variare del tempo, l'analisi ad alta risoluzione di alcune zone di Plutone e Caronte, l'analisi della ionosfera e delle particelle cariche, la ricerca di atmosfera attorno a Caronte, lo studio dei quattro satelliti minori Stige, Notte, Cerbero e Idra, la ricerca di eventuali satelliti o anelli sconosciuti. La missione prevede inoltre che la sonda continui il viaggio nella fascia di Kuiper per inviare dati sulla fascia alla Terra. Il primo gennaio 2019, la sonda ha incrociato l'orbita dell'asteroide 486958 Arrokoth (anche noto come Ultima Thule) nella fascia di Kuiper, sorvolandolo ad una distanza minima di circa 3.500 km.[2]

Lanciata da un razzo Atlas V, con una velocità di 58 536 chilometri all'ora (16 260 m/s), raggiunta allo spegnimento del terzo stadio, è l'oggetto artificiale che ha raggiunto la velocità maggiore nel lasciare la Terra.[3]

La sonda contiene una parte delle ceneri di Clyde Tombaugh, l'astronomo che nel 1930 scoprì Plutone, un CD-ROM con i nomi di 434 000 persone che si sono iscritte al progetto, due monete, due bandiere degli Stati Uniti e un francobollo del 1991 che recita: «Plutone: non ancora esplorato».

  1. ^ Per ora italiana s'intende: UTC+1 (quando è in vigore l'ora solare, dall'ultima domenica di ottobre all'ultima domenica di marzo), UTC+2 (quando è in vigore l'ora legale, dall'ultima domenica di marzo all'ultima domenica di ottobre).
  2. ^ Nasa: raggiunto corpo celeste più lontano, in ANSA, 1º gennaio 2019.
  3. ^ (EN) Pluto Probe Prepares for 9000 mph Boost from Jupiter, su lpi.usra.edu, Lunar and Planetary Institute, 5 febbraio 2007. URL consultato il 21 agosto 2019.

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