Noto antica

Noto antica
Ingresso dalla porta della Montagna di Noto antica
Nome originale Neaiton, Netum
Cronologia
Fondazione Incerta
Fine terremoto del 1693
Amministrazione
Dipendente da Comune di Noto
Territorio e popolazione
Nome abitanti Netini
Localizzazione
Stato attuale Bandiera dell'Italia Italia
Località Noto
Coordinate 36°56′46.35″N 15°01′23.82″E
Altitudine 409 m s.l.m.
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Noto antica
Noto antica

Noto antica ovvero Netum, è l'antico abitato di Noto distrutto a seguito del terremoto dell'11 gennaio 1693. Municipium sotto il dominio dei Romani, capovalle dalla dominazione araba in poi e fregiata del titolo di Civitas ingegnosa da Ferdinando il Cattolico, fu patria di molti elementi di spicco fra il XIV e il XVI secolo, nonché uno dei principali centri culturali, militari ed economici della Sicilia sud-orientale. Circondata da imponenti mura (molte delle quali ancora in piedi) e da profonde vallate del monte Alveria, non fu mai presa con la forza. Solo il violento terremoto del 1693 alle 13:30 riuscì a distruggerla, causando nel Val di Noto oltre 60.000 vittime. L'evento sismico oggi è considerato il terremoto più forte mai registrato nell'intero territorio italiano.[senza fonte][1]

Risulta inoltre essere il ventitreesimo terremoto più disastroso della storia dell'umanità, almeno tra quelli storicamente accertati.[2]

  1. ^ Domenico Ligresti, Dinamiche demografiche nella Sicilia moderna: 1505-1806, 2002, p. 71; Aurelio Musi, Le città del Mezzogiorno nell'età moderna, 2000, p. 168.
  2. ^ Earthquakes with 50,000 or More Deaths, su web.archive.org, 1º dicembre 2013. URL consultato il 18 ottobre 2022 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2013).

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