Odino

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Il dio Odino in trono con in mano la lancia Gungnir insieme ai lupi Geri e Freki e i corvi Huginn e Muninn. Illustrazione del libro "Walhall" di Felix e Therese Dahn, 1888.

Odino (in norreno Óðinn, in proto-germanico: *Wōdanaz) è la divinità principale, personificazione del sacro o "totalmente altro", a un tempo il principio dell'universo e la sua modalità di attuazione, della religione e della mitologia germanica e norrena. Le fonti principali che permettono di delineare la figura di Odino e i miti relativi provengono principalmente dai miti scandinavi, compilati in lingua norrena (l'antenato delle lingue scandinave odierne) nell'Edda, il ramo meglio conservato nonché più recente dei miti germanici.

Nella mitologia eddica Odino è il principale rappresentante della classe di divinità dette Asi, ed è associato alla sapienza (visione del sacro), all'ispirazione poetica, alla profezia, alla guerra e alla vittoria. Brandisce Gungnir, la sua lancia, e cavalca Sleipnir, il suo destriero a otto zampe, altre allegorie mitologiche dell'Irminsul o Yggdrasill (letteralmente "destriero del Terribile"), l'albero cosmico.

Figlio di Borr e della gigantessa Bestla, fratello di Víli e ,[1] sposo di Frigg e padre di molti degli dèi, tra cui Thor (il Tuono ordinatore), e Baldr. Spesso viene inoltre definito "Padre degli Dèi" o Allfǫðr, Allvater, Allfather ("Padre del Tutto").

Secondo l'escatologia eddica Odino guiderà gli dèi e gli uomini contro le forze del caos nell'ultima battaglia, quando giungerà il Ragnarǫk, la fine del mondo, nel quale il dio sarà ucciso, inghiottito dal temibile lupo Fenrir, per essere immediatamente vendicato da Víðarr che ne lacererà le fauci dopo avergli piantato un piede nella gola. Un importante tempio dedicato alla triade divina di Odino sorgeva ad Uppsala, in Svezia.

  1. ^ Nel racconto della cosmogonia nell'Edda in prosa, i tre figli di Borr sono Odino, Víli e (Gylfaginning VI) e Snorri Sturluson attribuisce a loro la creazione della prima coppia umana (Gylfaginning IX); la Vǫluspá è d'accordo sul fatto che la creazione del mondo fu opera dei tre figli di Borr, dei quali non fornisce i nomi (Vǫluspá IX), ma poi attribuisce la creazione della prima coppia a Odino, Hœnir e Lóðurr (Vǫluspá XVII-XVIII). Su questa base è stata proposta l'identificazione di Víli e Vé con Hœnir e Lóðurr, anche se nessuna delle due fonti lo ammette di per sé. Inoltre, Snorri accenna ad una triade formata da Óðinn, Hœnir e Loki (Skáldskaparmál I), che corrisponde ovviamente alla triade della Vǫluspá (con confusione tra Loki e Lóðurr), anche se Snorri la tiene ben distinta dalla triade formata da Odino, Víli e .

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